OSPEDALE PIEMONTE: POLEMICHE IN PRIMA LINEA

Botta e risposta tra sindacati e direttore Il direttore generale dell’azienda ospedaliera “Ospedali riuniti Papardo- Piemonte ”.  E a pagare, per ora, è solo la salute pubblica: due decessi in tre giorni e medici in stato di agitazione.

Sullo sfondo della vicenda i tagli alla sanità decisi dalla Regione Sicilia e l’ultimo decreto di mobilità interna varata dal direttore sanitario Caruso su cui si è opposta la Fials, (Federazione italiana  autonoma dei lavoratori sanitari)  che ribadisce “come sia stato assurdo e scandaloso trasferire i reparti d’emergenza-urgenza al Papardo, senza garantire il mantenimento di una struttura complessa al centro urbano”.

La denuncia del sindacato è netta. “Basta guardare a qualche giorno fa per accorgersi che la lista dei decessi “ambigui” continua e potrebbe avere come causa la mancanza dei servizi. Questi fanno la differenza tra la vita e la morte in un ospedale dignitoso”.

Una dichiarazione liquidata dal dirigente come “allarmismo ingiustificato”, che ha difeso gli ultimi provvedimenti di mobilità del personale ribadendo l’aderenza ai dettami del Decreto Regionale che fissa in 121 il numero dei posti letto.

“Le citate attività, tutte inserite in locali adeguati sismicamente – si legge nel documento firmato dal Direttore Caruso – hanno comportato parimenti una diminuzione dei posti letto presso il Plesso Ospedaliero Piemonte (n. 78 posti letto), con una naturale diminuzione della normale attività di degenza”.

Sulla funzionalità e l’ operatività del Piemonte,  ha poi aggiunto  che “l’ Amministrazione ha ritenuto opportuno procedere a predisporre apposite graduatorie di personale infermieristico ed ausiliario dalle quali eventualmente attingere qualora fosse necessario”, concludendo che “ Compito della Direzione Aziendale è procedere all’allocazione delle risorse umane dove risulti necessario, nel rispetto della normativa regolamentare”.

Resta comunque grave l’incertezza per i cittadini di essere adeguatamente curati in quella che è rimasta l’unica risorsa sanitaria in centro città.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it