Lettera al direttore

Carissimo direttore,

è da molto tempo che cerco una valvola di sfogo … Non so quanto sia importante ciò che scriverò. Provo un amore profondo per questa città che a noi laureati/disoccupati non offre nulla, siamo costretti a cercare lavoro altrove (su questo punto ho già raggiunto un senso di rassegnazione).

Camminando mi rendo conto di quanto basti poco per rendere la mia città più vivibile.

Quando frequentavo la scuola guida mi è stato detto di non posteggiare davanti o vicino le fermate degli autobus, che strano i posteggi per coloro che lavorano al tribunale sono stati  fatti davanti alla fermata dell’autobus. Perché loro possono ed io no? Soprattutto se io fossi un diversamente abile come potrei salire sull’autobus?forse con una sedia a rotelle volante che ancora non hanno inventato? Vogliamo parlare delle strisce pedonali e degli scivoli sui marciapiedi occupati dalle macchine? Anche le macchine del comune posteggiate accanto alla fermata dell’autobus (corso cavour) sul marciapiede mi fanno pensare!

Parliamo della “munnizza” che si trova per strada? Forse una delle città più sporche. Non vedo mai operatori ecologici. Poi c’è il tipico messinese con il suo cagnolino, che pensa che la strada sia un cesso per cani!Mi viene da pensare che l’unico animale in questione sia il padrone.

Siamo noi messinesi a sbagliare!Credo anche che i cittadini siano come dei bambini da educare… I bambini vengono educati dalle istituzioni dalla propria famiglia … Noi cittadini ADULTI INCIVILI messinesi da chi dobbiamo essere educati ? Ho una scarsa considerazione sia della polizia sia dei vigili urbani. Il messinese si sveglia solo se ha multe da pagare.

Cosa abbiamo come esempio?Edifici comunali con personale che va a fare la spesa nell’orario lavorativo?Un sindaco che non fa nulla? Chi sta “sopra” di noi deve dare l’esempio. La colpa è anche dei messinesi, perché la rovina di questa città siamo anche noi. (firmato Manu)

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Cara Manu, grazie per aver condiviso con noi le tue ansie e la paura per un futuro che, purtroppo, appare incerto per molti. Non è la rassegnazione l’arma con cui difendersi. Piuttosto dobbiamo allenarci a mantenere sveglia quella sana indignazione che passa per l’autocritica e che ci spinge poi a partecipare, a cercare “valvole di sfogo”.

Il nostro piccolo ruolo è questo: quello di consentire a chi pensa che le idee possono ancora cambiare il mondo di lasciarle esprimere, con tutti i mezzi possibili. MessinaOra.it vuole poter essere uno di questi mezzi: molti la pensano come te, pochi hanno la voglia di scriverlo o di fare in modo che un pensiero condiviso si trasformi in progetti e azioni.

Un abbraccio.

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