LA CONSULTA DICE NO AI DOPPI INCARICHI:STOP AI PARLAMENTARI-SINDACI

Suona il gong per Giuseppe Buzzanca. E i cittadini si stanno organizzando,con un tam tam partito su Facebook, per raggiungere nel prossimo weekend Palazzo Zanca e chiedere al “sindaco-parlamentare” di scegliere dopo la notizia sulla decisione della Corte Costituzionale battuta dalle agenzie.

La Consulta, infatti, decidendo sul caso Stancanelli, senatore del Pdl e sindaco di Catania, ha bocciato la legge n.60 del 1953, nella parte in cui non prevede l’incompatibilità tra la carica di parlamentare e quella di sindaco di un comune con più di 20mila abitanti.

A sollevare la questione dinanzi alla Consulta è stato il caso di Salvatore Battaglia, un elettore che aveva fatto ricorso al Tribunale di Catania. Candidatosi a sindaco del capoluogo siciliano nel giugno del 2008, quindi dopo essere stato eletto due mesi prima senatore del Pdl, Raffaele Stancanelli aveva mantenuto il doppio incarico. La decisione della Consulta – la n.277 – ha tuttavia valore per tutti quei parlamentari divenuti sindaci di grandi città e che dovranno dunque scegliere quale dei dunque incarichi mantenere.

Si stringono dunque  i tempi per Giuseppe Buzzanca che dovrà decidere quale incaarico mantenere anche dopo la discussione alla Corte costituzionale, lo scorso 4 ottobre,  sulla legittimità della famosa “salva Buzzanca”, quella approvata dall’Ars nel marzo 2009 per salvaguardare il doppio incarico. Il nostro “primo cittadino”  a suo “carico” ha già due sentenze di primo grado che sanciscono, di fatto, l’incompatibilità dei suoi due incarichi.

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