NAVI E ALISCAFI BLOCCATI: DIPENDENTI RFI CONTRO I TAGLI

 

Sembra proprio che l’unica cosa a muoversi oggi nello stretto fosse la corrente. I ferrovieri hanno incrociato le braccia come non mai, adesioni intorno all’80% per tutti i settori ferroviari. Il settore navigazione ha fatto di meglio, l’adesione è stata totale: il 100% dei lavoratori ha scioperato. Le poche navi che solcheranno le acque dello stretto, serviranno a mantenere un servizio minimo. Sono rimaste ferme le bidirezionali di Bluvia per il gommato e la Metromare ha soppresso tutte le corse tre le 9 e le 17 del 21 ottobre.

Il caso di Messina dovrebbe far sì che i vertici delle Ferrovie riflettano sulle loro politiche imprenditoriali, ma che anche le amministrazioni, regionali e locali facciano una riflessione.

Quello dei dipendenti delle ferrovie è un problema che non va assolutamente sottovalutato. Potrebbe divenire una “bomba sociale” affermano il segretario  generale  Fit Cisl di Messina Enzo Testa ed il responsabile Mobilità della Fit Cisl Michele Barresi.

Lo sciopero proclamato non riguarda solo ed esclusivamente i trasporti, ma anche quelli che vengono definiti  servizi accessori, tutti quei servizi, in pratica, che si occupano della qualità del viaggio dei passeggeri: servizio ristorante sui treni e pulizia di stazioni e treni. Tra l’altro, Trenitalia, ha ben deciso di rescindere anticipatamente il contratto d’appalto con la società Servirail,  senza neanche avvisare i sindacati e  spedendo una lettera di licenziamento  con giusto  qualche riga a ben 82 dipendenti che dovranno lasciare il posto l’11 dicembre 2011.

Purtroppo  non finisce qui,   anche la società Treno Servizi Integrati che gestisce i servizi di ristorazione a bordo treno ha annunciato 160 esuberi  ed anche nel settore pulizie la situazione è critica, tra pochi mesi potrebbero trovarsi senza posto di lavoro più di 300 dipendenti. Così facendo, isoleranno la regione Sicilia, e se ancora oggi viaggiamo su treni sporchi, mal funzionanti e notoriamente in ritardo, forse tra qualche tempo ci ritroveremo nuovamente sui carretti a percorrere dei deserti di cemento accanto ad una linea ferrata invasa dalle erbacce, ricordando i tempi in cui ci schifavamo a salire sul treno. (SIRO BIZZI)

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