POLICLINICO: ANCORA UN NEONATO MORTO PER INSUFFICIENZA RESPIRATORIA, APERTA UN’ INCHIESTA

 

 

La Procura ha aperto un’inchiesta contro ignoti, sulla morte di un neonato avvenuta nel reparto di terapia intensiva neonatale del Policlinico, a seguito di un’operazione per insufficienza respiratoria avvenuta 24 ore dopo il parto cesareo.

I genitori, una coppia di Terme Vigliatore, avevano presentato una denuncia perchè ritengono che i medici abbiano delle colpe sul decesso del piccolo. La Procura ha disposto l’autopsia sul corpo del bambino. E’ il secondo presunto caso di malasanità a Messina in poco più di un mese. Lo scorso 20 ottobre era deceduto nello stesso reparto il piccolo Gabriel, anche lui nato con problemi respiratori. I genitori, anche in quel caso, denunciarono negligenze da parte dei medici e del personale che si trovava sull’autoambulanza che trasportò il piccolo dal Papardo al Piemonte e, infine, al Policlinico dove morì dopo il ricovero. Per il caso del piccolo Gabriel sono indagate cinque persone del reparto di Ginecologia del Papardo.

Sulla vicenda è intervenuto il direttore generale, dott. Giuseppe Pecoraro che ha ritenuto di dover precisare che “la madre era stata ricoverata presso il reparto di ostetricia e ginecologia domenica pomeriggio, per poi effettuare il lunedì mattina un parto cesareo programmato.  Al momento della nascita il neonato ha presentato subito una grave insufficienza respiratoria; è stata effettuata una prima rianimazione ed è stato poi trasportato presso la Terapia Intensiva Neonatale, dove sono stati eseguiti tutti gli esami necessari per capire il tipo di patologia e l’approccio terapeutico necessario. Una volta diagnostica una grave e importante ernia diaframmatica sono state predisposte tutte le misure necessarie per sottoporre il piccolo a intervento chirurgico: alle 22,30 è entrato in sala operatoria ed è uscito poco dopo le 2,00.

Nonostante l’operazione fosse riuscita dal punto di vista tecnico, la gravità della patologia di base e le condizioni di sofferenza già evidenziate alla nascita non hanno consentito il recupero delle funzioni vitali”.

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