Più di 800 immagini per ripercorrere in poco meno di un’ora gli ultimi centocinquantanni della storia di Messina, nel suggestivo scenario di Santa Maria Alemanna, ormai diventato uno spazio culturale, un luogo recuperato alla memoria dove tra gli eventi in programma si è tenuto il secondo appuntamento degli incontri per la “riscoperta” delle realtà architettoniche più significative della città, promosso dall’Amministrazione comunale.
La serata, in collaborazione con “Messina Ieri e Oggi.it”, ha proposto un percorso fotografico, dal 1860, anno dell’ingresso di Giuseppe Garibaldi a Messina, al prima e dopo il terremoto, la rinascita, il ventennio fascista, la ricostruzione dopo i bombardamenti e gli anni del miracolo economico dal 1980 ad oggi.
Un’ occasione per riflettere su quanto sia importante pensare alla storia della città, non con lo spirito di chi nostalgicamente pensa al passato lamentandosi per “quello che eravamo e non saremo più”, ma per ricostruire un legame con le nostre radici, spezzate dall’ignoranza che spesso ha condizionato scelte amministrative e urbanistiche, che negli ultimi trent’anni hanno abbrutito il territorio e le persone che lo vivono.
La bellezza che ritroviamo in certe immagini in bianco e nero, infatti, è anche quella di una città viva, verde, monumentale, vivace, orgogliosa dei suoi artisti, dei suoi spazi, dell’affaccio al mare che l’ha sempre resa unica.
Riconoscere il valore del passato non può che alimentare il rispetto per quel che di esso può ancora ritrovarsi nel presente.
Una riflessione condivisa anche con l’architetto Nino Principato e con Enzo Caruso, storico e animatore del Forte Cavalli, e Giuseppe Lombardo, ideatore del percorso fotografico proposto alla platea che è intervenuta all’evento. (PATRICK ROSSETTI NIVELA)
