UNIVERSITA’ DI MESSINA: SI CHIUDE UN “ANNUS HORRIBILIS”

 

Ad inizio gennaio, come si sa, si fanno i bilanci dell’anno che è passato. Non avrà di certo sorriso il Rettore Tomasello durante il “flashback” mentale nel quale ha ripercorso il 2011 universitario. E’ stato un anno in cui l’ateneo messinese, forse più di altre volte, è stato spesso chiamato in causa per fatti di cronaca, piuttosto che per meriti.

E’ stato l’anno in cui alcuni studenti che nel 2010 avevano tentato i test di Medicina e Chirurgia con scarso successo, sono stati “ripescati” in conseguenza ad un ricorso fatto dagli stessi, i quali mettevano in dubbio le modalità di svolgimento dei test. Ogni candidato aveva un test già predeterminato; questo viola l’anonimato degli stessi test d’accesso. Questo non ha causato l’annullamento dei test, ma il Tar ha passato la palla alla Procura di Messina, che dovrà decidere il da farsi. Nel frattempo è stata disposta  l’iscrizione per tutti i ricorrenti che, ormai dal secondo trimestre, erano già iscritti con riserva grazie ad una sospensiva.

Ancora più assurda, forse, la vicenda che ha interessato un paio di mesi fa una trentina di laureati in Scienze Politiche, i quali hanno rischiato di immischiarsi in una situazione simile a quella del film “Gli immaturi”, dove dopo tanti anni, alcuni ex-alunni si ritrovano a dover affrontare la maturità per problemi burocratici. Gli ex-studenti, laureati nel corso di Scienze delle relazioni internazionali CL-36 della Facoltà di Scienze Politiche, avevano visto “sparire” dalla loro carriera universitaria alcuni crediti non riconosciuti dalla nuova griglia informatica dell’offerta formativa. Il Rettore successivamente comunicò che dopo il suo intervento presso il Ministero dell’Interno, Università e Ricerca, il CUN aveva regolarizzato le carriere dei laureati, scongiurando il loro “ritorno sui banchi”, per ri-affrontare eventualmente due esami. Nel frattempo si schierava con loro Francesco Barone, laureando nella stessa Facoltà, che aveva inviato al Rettore una lettera aperta, nella quale esprimeva la sua amarezza, si sfogava e chiedeva chiarezza per l’assurda vicenda.

Ma il coraggioso Barone non è l’unico ad “infastidire” il Magnifico Rettore: 120 dipendenti dell’Ateneo  tra docenti e rappresentanti del personale tecnico- amministrativo, hanno presentato ricorso al neo ministro Francesco Profumo contro Tomasello. Ricorso per cosa? Vengono contestati alcuni articoli del nuovo statuto d’Ateneo, che consentirebbero a Tomasello di restare in carica sino al 2013, prolungando dunque il suo mandato di un anno in più rispetto a ciò che era concesso dalla Legge Gelmini. Come è possibile questo?  Nello  Statuto in discussione è stato previsto che l’anno accademico inizi il primo ottobre, anziché il primo novembre come è sempre avvenuto. Poiché il nuovo statuto è stato adottato il 29 ottobre 2011, l’anno accademico di riferimento, da cui scatterà la proroga di 12 mesi concessa dalla legge 240/2010 , sarà quello 2011/12 e non 2010/11. Dunque, la proroga avrà efficacia sino all’anno accademico 2012/13. La soluzione sembra ancora lontana, e parafrasando una vecchia canzone potremmo dire: “Che sarà del mio Rettore chi lo sa…”

Per chiudere in bellezza il 2011 arriva anche la vicenda dei 25 lavoratori della mensa universitaria, in sciopero per qualche giorno per non aver ottenuto sicurezze sul proprio futuro. Fortunatamente la situazione si è risolta in breve tempo, ed i 25 dipendenti della Gemeaz possono stare tranquilli, almeno per un po’. Infatti i lavoratori, al rientro dalle vacanze, torneranno a servire pasti caldi agli studenti, essendo stati assorbiti dalla ditta subentrata alla Gemeaz dopo la gara d’appalto svoltasi il 29 dicembre. Il servizio durerà due mesi, dall’8 gennaio all’8 marzo, giusto il tempo di affidare il successivo servizio di mensa universitaria alla ditta che vincerà la gara d’appalto successiva.

E adesso, cosa dobbiamo aspettarci dal 2012? Ai posteri l’ardua sentenza… (SIMONE INTELISANO)

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