“MEETING DEHESMAEL”, DEBUTTO CON SUCCESSO DELL’ ENSEMBLE SHINE ORCHESTRA A TAORMINA

 

Un viaggio musicale alla ricerca di sé stessi immersi in ambienti cosmici rappresentati dai quattro elementi, terra, acqua, fuoco e aria, riproposti attraverso immagini video abbinate ai suoni straordinari di ciascun strumento in scena. Si risolve nella ricerca dell’armonia il concerto evento “Meeting Dehesmael” sabato sera in prima nazionale nella basilica cattedrale di Taormina.

Una produzione della società ragusana “Shine Records” che ha visto per la prima volta in Sicilia proporre un concerto multimediale per orchestra da camera, con composizioni originali, attraverso l’unione di più arti, dalla musica alla poesia, dalla danza alle proiezioni video. Un debutto assoluto con le musiche di Giovanni Leon Dall’O’ e la direzione artistica di Vera Sorrentino, inserito all’interno della rassegna culturale “OMAGGIO a TAORMINA” organizzata dall’associazione “Arte & Cultura a Taormina” e premiato da un folto pubblico che ha presenziato nonostante le difficoltà a raggiungere la città messinese per i blocchi dei movimenti di protesta.

Un viaggio onirico nato dall’incontro di una ragazza ebrea immaginaria, di nome “Dehesmael”, che apparve in sogno tanti anni fa proprio all’autore dei brani. Dehesmael non è altro che la musica, l’affascinante arte di cui si nutre un musicista per tutta la vita. Per questo nuovo entusiasmante progetto è nato l’“Ensemble Shine Orchestra”, formato da 20 elementi con artisti che arrivano da varie parti della Sicilia. Sono stati diretti dal maestro Massimo Incarbone.

Diciotto i brani inediti (2 scritti anche da Vera Sorrentino) che compongono l’intenso spettacolo che si fonde in un tutt’uno con le immagini proposte da Gabriele Vizzini e sapientemente miscelate e sincronizzate con ciascuna battuta del concerto.

Si inizia con il primo brano, per l’appunto “Meeting Dehesmael” da cui ha preso il nome l’intero spettacolo, con la fusione in immagini e note dei quattro elementi cosmici che rappresentano la vita. Poi inizia il percorso del lungo viaggio musicale mentre la voce narrante di Isabella Papiro propone versi di poesia a cui si alternano i movimenti coreografici di Renata Guastella.

E’ una ninna nanna particolarissima ad aprire la sezione dedicata all’acqua, elemento che purifica, scorrendo nei fiumi e nei laghi, ma al tempo stesso forza impetuosa e origine di nuove forme mentre scava nella roccia. Le musiche proposte da Dall’O’ hanno alternato melodie rilassanti, che hanno fatto assaporare in modo immaginario la brezza marina e i riflessi accecanti dei raggi del sole sul mare piatto, a suoni intensi e in continuo crescendo per raccontare le tempeste o il perenne infrangersi delle onde violente contro gli scogli rocciosi.

Un viaggio verso nuovi orizzonti, tra canyon a strapiombo e distese verdi, apre la sezione dedicata all’elemento terra. Solari campi di grano giallo si alternano a prati fioriti mentre nuove melodie danno il via al brano “Empathy” alla ricerca di viaggi senza fine, approdi remoti, essenza dell’essere. In questa sezione sono due i messaggi che il compositore ha voluto lanciare. Il primo riguarda l’uomo, sedotto dalle macchine e trasformato in schiavo all’interno di una giornata che passa freneticamente. I ritmi si fanno veloci, così come le immagini che passano su schermo gigante. Una società industrializzata che ha promesso sviluppo e ha donato solo routine, con gente comune che è in continuo movimento ma senza identità.

La musica, attraverso viole (Salvo Nicotra, Teresa Chiara), violini (Giulia Milioto, Marianatalia Ruscica) e violoncelli (Pierpaolo Maccarone, Martina Cutuli), racconta il susseguirsi di queste fasi senza dimenticare, ed è il secondo messaggio, un omaggio agli scorci più belli della Sicilia e agli antichi mestieri in un’operazione di recupero della storia e del tempo andato. Il brano “Foglie d’autunno”, con cui si chiude la sezione dedicata all’elemento terra, offre melodie lente che raccontano la malinconia della stagione attraverso un singolare duetto tra il soprano Annamaria Pennisi e il pianoforte di Giovanni Niosi.

 

La terza sezione è quella dedicata all’elemento fuoco. Il fuoco è passione ma è anche catarsi. Interessante, anche in questo caso, l’abbinamento musica e immagini mentre la bacchetta del maestro Incarbone chiede alle percussioni di Vito Bonanno, Andrea Castro e Gioele Gentile, di cadenzare lo sviluppo senza sosta delle fiamme. Il fuoco raccontato in musica dalla Shine Orchestra, è quello della distruzione, di guerre che cancellano e uccidono ma che alla fine si fermano nella speranza di vita offerta da un fiore che sboccia rapidamente. Il fuoco è anche quello della passione. E un “Tango di amore e psiche” amplifica i sensi mentre la ballerina Guastella propone la sua lettura d’armonia.

 

Sonorità ricercate e lineari per il viaggio rarefatto, tra nuvole e luci, per la quarta e ultima sezione, quella dedicata all’elemento aria. Un viaggio tratteggiato anche dalle arpe suonate da Matilde Verdiana Pinto e dalle giovanissime Ivana Cardamone e Valentina Ponte, dal contrabbasso di Piero Leone, dal flauto di Miriam Genovese, dall’oboe di Antonio Guzzo, dal clarinetto di Salvatore Paci, dal corno di Daniele Midolo. Raccontando l’azzurro del cielo infinito, “Meeting Dehesmael” ripropone musiche dai toni rilassanti che dialogano direttamente con le anime degli spettatori per rapirle verso un volo liberatorio che trasforma la musica in “meta-musica”, concludendo la ricerca interiore verso la verità e l’io.

 

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