“CASO SICILIANO”: RINVIO A GIUDIZIO PER L’EX PROCURATORE, IL RETTORE TOMASELLO E IL PROF. TIGANO

 

Tre rinvii a giudizio e tre proscioglimenti nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione di alcuni fascicoli dell’ex procuratore aggiunto di Messina, Siciliano. Il gup di Reggio Calabria, Francesco Petrone a conclusione dell’udienza preliminare per il cosiddetto “Caso Siciliano” ha infatti   rinviato a giudizio il giudice Pino Siciliano (nella foto di Enrico Di Giacomo), il Rettore dell’Università di Messina Franco Tomasello e il docente universitario e legale del Comune di Messina, Aldo Tigano . Quest’ultimo è stato prosciolto dall’ipotesi di reato di falso e dovrà rispondere di concorso in rivelazione di segreto d’ufficio.

Sono stati invece prosciolti da ogni addebito, il medico Adolfo De Meo, Francesco Siciliano, avvocato e ricercatore all’Università e figlio dell’ex procuratore aggiunto ed il collega di studio Fabrizio Maimone Ansaldo Patti. Hanno fatto ricorso al rito del giudizio abbreviato invece l’ex coordinatore provinciale dell’Udc, Michele Caudo, ed il liquidatore di Impregilo, Domenico Occhipinti.

L’inchiesta, avviata dal procuratore capo di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, ha riguardato diverse ipotesi di reato, tra cui le tentate concussioni, contestate allo stesso Siciliano per la ristrutturazione dell’Hotel Castellamare di Taormina, per la vicenda Impregilo-Comune di Taormina, per la destinazione urbanistica dell’area in cui si trovava lo stabilimento dei Molini Gazzi e per le zone a protezione speciale, al Comune di Messina.

Tra le altre contestazioni, a carico di Siciliano, la rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento in quanto attraverso il comune amico Michele Caudo, avrebbe segnalato all’allora dirigente dell’Urbanistica comunale, l’architetto Manlio Minutoli, che era in corso un’indagine sul suo conto e che era sottoposto a intercettazione telefonica. E infine la vicenda dell’ex direttore generale del Policlinico Caratozzolo al centro di un contenzioso con l’Università e con il rettore Tomasello, per la quale furono indagati lo stesso Tomasello, Siciliano e il prof. Tigano, per rivelazione di segreti d’ufficio.

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