DIMISSIONI IN BIANCO: L’APPELLO DELLE DONNE MESSINESI CONTRO UNA PRATICA DISCRIMINATORIA

 

Anche a Messina, come nel resto d’Italia, scatta oggi una vera e propria mobilitazione per chiedere il ripristino della legge 188 contro le dimissioni in bianco. A presentare l’iniziativa questa mattina sono state le responsabili femminili di Cgil Cisl e Uil provinciali, Esmeralda Rizzi, Mariella Crisafulli e Antonella Vitale, insieme alle rappresentanti di partiti politici, associazioni, movimenti.

“Funziona più o meno così: io ti assumo, ma tu mi firmi una lettera di dimissioni in bianco che io, datore di lavoro, posso usare quando più mi conviene- spiega Esmeralda Rizzi- : esubero di personale? Malattia? Gravidanza?”.

Il fenomeno delle dimissioni in bianco – salito alla ribalta in questi giorni per il caso dei ,contratti di collaborazione della Rai si calcola riguardi due milioni di lavoratori tra cui il 15% con contratti a tempo indeterminato.

Per l’Istat sono 800.000 le donne costrette alle dimissioni tramite questa pratica illegale: nel 90% dei casi in coincidenza con una gravidanza o col rientro dalla maternità.

Nel 2007 con la legge 188 varata dall’allora governo Prodi si era intervenuti attuando una sorta di informatizzazione delle dimissioni che potevano essere redatte solo su fogli protocollati in un ordine alfanumerico progressivo e messi a disposizione dei lavoratori dimissionari dagli organi competenti cioè le direzioni provinciali e regionali del lavoro, i centri per l’impiego, i comuni e i sindacati: la presenza di un numero progressivo di pratica e una validità che andava non oltre i 15 giorni dall’emissione garantivano l’effettiva coincidenza tra il desiderio di dimissioni e la lettera.

Nel 2008, però, il governo Berlusconi, tra i suoi primi atti, abrogava in toto la legge 188/2007 non rendendo più necessaria la compilazione di alcun modulo informatico: un passo indietro normativo contro cui da più parti ci si sta muovendo per chiedere al Ministero del lavoro una presa di posizione netta e una legge che impedisca che certe cose avvengano in una paese civile.

In più, proprio per la natura stessa del concetto di “dimissioni in bianco” nell’80% dei casi è impossibile perseguire i responsabili perchè tecnicamente non ci sono prove a carico del datore di lavoro, quindi le cause intentate non vanno per lo più a buon fine.

Questa mattina, le organizzatrici della mobilitazione sono state ricevute dal Prefetto al quale hanno consegnato  un Appello sostenuto da donne della cultura, della politica, dell’associazionismo oltre che del sindacato – il medesimo in tutta Italia- con il quale si sollecita il Governo ad intervenire rapidamente per ripristinare la Legge 188.

“Una norma di civiltà che impedisce odiose discriminazioni e che troppo spesso penalizza le donne che scelgono di avere un figlio o chi subisce gli effetti di una malattia”, commentano le organizzatrici dell’iniziativa odierna.

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