DISCARICA DI TRIPI: ARRESTATI TRE FUNZIONARI DEL COMUNE E UN IMPRENDITORE

 

Arrestati a Messina tre funzionari del Comune e un imprenditore per concorso in smaltimento illecito di rifiuti. Sono stati sorpresi dai carabinieri nell’ex discarica di rifiuti solidi urbani di contrada Formaggiara, a Tripi, mentre effettuavano lo sversamento di percolato nel torrente Tallarica. Nella discarica non venivano piu’ conferiti rifiuti dal 2003. Le accuse ipotizzate sono disastro doloso, distruzione e deturpamento di bellezze naturali e smaltimento illecito di rifiuti in territorio in cui vige lo stato di emergenza nel settore. Gli arrestati sono l’ingegnere Francesco Ajello, 53 anni, dirigente dello staff di Protezione civile e capo del dipartimento Sicurezza sui luoghi di lavoro del Comune di Messina, responsabile unico del procedimento per i lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza e per l’eliminazione o la diminuzione delle perdite di percolato presso la discarica di Tripi; l’architetto Angelo Caminiti, 45 anni, istruttore tecnico in servizio presso il dipartimento Sanita’, ambiente, tutela pubblica e privata incolumita’ del Comune di Messina, componente del gruppo di lavoro quale progettista e direttore degli stessii lavori di somma urgenza; il geometra Letterio Rodilosso, 43 anni, istruttore tecnico presso il dipartimento Espropriazioni del Comune di Messina, anch’egli componente del gruppo di lavoro quale progettista e direttore dei lavori; il geometra Antonino Lamonica 46 anni, della ditta “Lamonica Giuseppe srl” con sede a Caronia (Messina).

L’indagine dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Catania, coordinata dal procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto, Salvatore De Luca, e dai sostituti Francesco Massara, Giorgio Nicola e Fabio Sozio, e’ relativa alla gestione dei rifiuti della discarica, a seguito di ripetuti episodi di perdita di percolato dal modulo secondario dell’impianto gestito dal Comune di Messina e dove sono in corso interventi per la messa in sicurezza. In particolare, secondo gli investigatori, la ditta stava realizzando un canale di scolo del percolato della discarica, convogliato in un pozzetto che sfociava nell’alveo del vicino torrente Tallarita. (AGI)

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