“LO STRETTO OLTRE IL PONTE”: OBIETTIVO, CHIUDERE LA STRETTO DI MESSINA SPA

 

Un convegno che è anche l’occasione per presentare le “osservazioni” al progetto definitivo del Ponte e la proposta di chiudere la Stretto di Messina spa.  

L’incontro, al Salone degli Specchi della Provincia è stato promosso dal LABORATORIO DI RICERCA SULLO SVILUPPO DELL’AREA DELLO STRETTO, un struttura interuniversitaria recentemente costituita fra l’Università di Messina (Facoltà di Scienze Politiche ed Ingegneria) e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (Facoltà di Architettura, Ingegneria ed Agraria).

“Il Laboratorio – si legge in un comunicato – si è costituito con lo scopo di studiare i processi di evoluzione e le condizioni attuali dell’Area dello Stretto. A partire dagli anni ‘60, il tema della costruzione di un’area metropolitana integrata è stato legato alla realizzazione del ponte di una forma di attraversamento stabile: il Ponte sullo Stretto.

Tale connubio si è rivelato nel corso di questi anni assolutamente negativo: nel tempo le ragioni e le prospettive di questa opera si sono dimostrate sempre più inconsistenti e ambientalmente non sostenibili, mentre la concreta creazione di maggiori forme di integrazione fra le due sponde dello Stretto è rimasta al passo, ancorata com’era all’idea della realizzazione del ponte.

La recente decisione dell’Unione europea di non ritenere più prioritaria la realizzazione del corridoio Palermo – Berlino, la crisi economica che ha di recente colpito l’intera Europa, la riduzione dei flussi di attraversamento sullo Stretto, per effetto dello sviluppo del traffico aereo e delle autostrade del mare, i rilevanti impatti ambientali emersi dagli studi, rappresentano tutte condizioni che hanno fatto ritenere la prospettiva del ponte non più praticabile. Tutto ciò a dispetto di varie dichiarazioni politiche e di un iperattivismo della società Stretto di Messina, quest’ultima diventata ormai una incredibile macchina mangiasoldi.

Niente ponte, niente area integrata dello Stretto?

I docenti e ricercatori che hanno costituito il Laboratorio ritengono che sia esattamente il contrario, ovvero che la prospettiva di uno sviluppo integrato e sostenibile delle due sponde dell’area dello Stretto possa ricevere maggior impulso proprio dalla fine dell’illusione ponte.

Lo scopo del Laboratorio, pertanto, è quello di contribuire a costruire delle ipotesi per lo sviluppo economico dell’area, in assenza del ponte, e basate sul corretto utilizzo e sfruttamento delle straordinarie risorse esistenti: paesaggio, ambienti naturali, cultura millenaria, patrimonio artistico, Università, ecc..

In questo quadro appare strategico uno sviluppo sostenibile del sistema dei trasporti che inverta la criminale tendenza in atto, ben incarnata dalla politica delle FFSS, a ridurre sempre più i flussi ed i livelli di relazione tra Reggio e Messina.

L’obiettivo dell’incontro, sullo sfondo dei temi di cui sopra, è quello di aprire un dibattito su un primo importante passo da attuare nella direzione di uno sviluppo sostenibile e durevole: lo scioglimento della Società Stretto di Messina e l’attivazione in sua vece di un’Agenzia territoriale di sviluppo (sul modello delle Development Corporations inglesi), che costituisca una forma di partenariato stabile fra le istituzioni pubbliche ai diversi livelli (Ministeri, Regioni, Comuni), il mondo imprenditoriale e della ricerca, la società civile tutta, in modo da realizzare forme innovative di governance per promuovere ed attuare in tempi ridotti concrete azioni di sviluppo economico e sociale per l’Area dello Stretto”.

L’incontro  di oggi si è articolato in due parti. Nella prima parte, le ragioni per un fermo no al progetto definitivo del ponte e di un convinto sì alle prospettive di “progetti resilienti” fra le due sponde dello Stretto saranno illustrate dal Prof. Guido Signorino, dell’Università di Messina, dai Proff. Domenico Gattuso e Consuelo Nava dell’Università di Reggio Calabria, dal Prof. Alberto Ziparo dell’Università di Firenze e dalla Dott.ssa Anna Giordano, responsabile WWF per il Mezzogiorno.

A seguire una Tavola rotonda nella quale si sono confrontate le posizioni del mondo politico sul tema: Quale futuro per la Società “Stretto di Messina”? Alla tavola rotonda prenderanno parte: Gianpiero D’Alia, capogruppo UDC al Senato; Francantonio Genovese, e Marco Minniti, deputati del PD e Demetrio Battaglia, consigliere regionale PD Calabria. L’incontro sarà presieduto dal Prof. Giuseppe Fera dell’Università di Reggio Calabria.

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