MAFIA: LA GDF CONFISCA BENI APPARTENUTI AL BOSS GERLANDO ALBERTI, MORTO LO SCORSO GENNAIO

 

Beni per 2,6 milioni sono stati sequestrati e confiscati dalla Guardia di finanza di Palermo, su ordine dei tribunali di Palermo e Trapani. Un provvedimento di confisca ha riguardato i beni  di Gerlando Alberti, capomafia del quartiere Porta Nuova, detto “U Paccarè”, esperto in raffinazione e traffico di droga, morto lo scorso 31 gennaio, a 84 anni, mentre era domiciliari. (nella foto Gerlando Alberti in un processo nel 1970)

Era zio di Gerlando Alberti junior, condannato all’ergastolo per l’omicidio della giovane stiratrice di Villafranca Tirrena (Messina) Graziella Campagna, uccisa per avere trovato in una giacca dello stesso Alberti un’agendina contenente nomi e numeri compromettenti.

Confiscati conti bancari, due immobili e un terreno nel quartiere Pagliarelli di Palermo, per un valore di circa 530 mila euro, in uso agli eredi del boss.

L’altro provvedimento di sequestro riguarda beni per un valore di circa 2,1 milioni di euro,  appartenenti ad un narcotrafficante di Salemi, 64 anni, coinvolto nell’operazione di polizia «Igres» che ha riguardato un’organizzazione formata da elementi delle ‘ndrine della Locride e delle famiglie di Cosa nostra del Trapanese che, sull’asse Platì-Mazara del Vallo, gestiva un colossale traffico di cocaina importata dalla Colombia e dal Venezuela.

Per questi fatti, nel 2005 è stato condannato a 12 anni di reclusione. Gli sono stati sequestrati 5 fabbricati e 10 terreni a Salemi, oltre a diverse disponibilità finanziarie; un patrimonio ritenuto dagli inquirenti accumulato grazie all’impiego dei proventi del traffico di stupefacenti.

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