MESSINA E LA SPEZIA UNITE PER LA PREVENZIONE DEI DISASTRI AMBIENTALI

 

Gli ingegneri di Messina e La Spezia si sono riuniti nell’aula magna del Rettorato per un convegno organizzato in promozione di azioni di prevenzione e di difesa del territorio.
E’ il secondo incontro dopo quello svoltosi il 24 marzo in Liguria. Dopo le alluvioni che hanno colpito nell’ultimo inverno prima la Liguria e poi la Sicilia dimostrano come il dissesto idrogeologico sia un problema  non solo del Sud, ma di tutta Italia. Nasce anche così la sinergia fra l’ordine degli ingegnieri di Messina con quello di La Spezia.  L’obiettivo dei due incontri è quello di esaminare gli aspetti scientifici correlati ai fenomeni verificatisi e le possibili azioni di prevenzione per la salvaguardia delle vite umane del territorio.
 
L’intento è quello di dimostrare che i disastri ambientali abbattutisi durante lo scorso novembre in Liguria e Sicilia avrebbero potuto avere un effetto meno devastante se solo si fosse ricorso per tempo ad un uso più appropriato di risorse, soprattutto in termini di professionalità altissime, sicuramente presenti sul territorio nazionale, e su normative che avrebbero dovuto maggiormente tutelare la popolazione.
Gli ingegneri di La Spezia e Messina proporranno al Consiglio Nazionale di istituire un Osservatorio sulle politiche a difesa del suolo e chiederanno inoltre l’istituzione di un Fondo per le emergenze che si concentri su azioni preventive e di tipo ordinario.
Per il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Messina, Santi Trovato, “è inutile curare le ferite solo in presenza di un corpo malato. Non serve mettere una toppa su quanto accaduto”. Lo stesso Trovato bacchetta l’amministrazione comunale, definendo inutile  “spendere cifre esorbitanti, come si è fatto sino ad oggi, per interventi inutili se poi manca una pianificazione generale per la sicurezza e la difesa”. 
 
Il convegno si svolge alla vigilia della Settimana della Protezione Civile, la quale si svolgerà dal 7 al 12 maggio. Nell’ambito di questa iniziativa verrà simulato un terremoto del 6,3° Richter, che, secondo la Protezione Civile, potrebbe produrre il crollo di 4.258 abitazioni, l’inagibilità di 31 mila138 e 9 mila 348 abitanti coinvolti (di cui 7 mila 011 feriti e 2 mila 337 deceduti) e 69 mila 431 senza tetto.  
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di determinare e verificare l’impiego coordinato delle singole componenti e strutture operative. L’esercitazione interesserà sino a venerdì varie aree della città e sabato, alle ore 9,.30, momento conclusivo, al PalaCultura, con gli interventi del sindaco Giuseppe Buzzanca, e dei rappresentanti delle Istituzioni. (SIMONE INTELISANO)

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