CHIUSURA TVE: DOPO LA PRECISAZIONE DI PARTE DEL CDA, TRANCHIDA ATTACCA ORDILE E MAGAUDDA

“La decisione di chiudere l’attività del teatro Vittorio sino al 31 dicembre 2012 è inaccettabile, fuori luogo e tardiva”. A sostenerlo è l’assessore regionale allo Sport al turismo e allo spettacolo Daniele Tranchida che ribatte  alle critiche mosse al governo regionale dall’ente attraverso alcuni organi di stampa. Tranchida, fornisce nuovi elementi in merito anche alla cifra stanziata in favore del Vittorio Emanuele.

“La Regione- rispetto alle decurtazioni  ha stanziato un milione di euro in più. A questo si aggiungono i soldi che derivano dai fondi europei destinati alle produzioni culturali. C’è una priorità per i teatri. Tutte queste cose- spiega Tranchida – che il sovrintendente Paolo Magaudda  sa bene in quanto era presente in Commissione Bilancio martedi scorso”.

E rispetto alla presunta unanimità del consiglio di amministrazione che avrebbe deciso di sospendere tutte le attività sino al 31 dicembre l’assessore aggiunge: ”Questa decisione è stata presa solo dal Sovrintendente Magaudda e dal presidente Luciano Ordile. Ho contattato alcuni consiglieri di amministrazione che hanno escluso categoricamente di essere stati coinvolti sull’argomento e ci sono già smentite in tal senso sulla rete”.

Tranchida, che in passato ha fatto parte del Cda del Vittorio Emanuele,  aggiunge:”Magaudda e il presidente dovrebbero fare il mea culpa su altri aspetti su cui da assessore ho chiesto conto e ragione. Proprio nei giorni scorsi ho nominato un commissario ad acta ad esempio, per la mancata attuazione definitiva della pianta organica e sulle inadempienze che riguardano le tavole di equiparazione del personale”.

E infine conclude: ”Governo e Corte dei Conti hanno imposto agli enti di tagliare le spese di consulenza. Mi risulta che il teatro Vittorio Emanuele, dall’autunno 2010 in poi, invece di ridurle le abbia lasciate immutate o persino aumentate. E allora prima di prendersela con la Regione che ha fatto del suo meglio per rimpinguare la cifra a disposizione, in un momento di grave crisi economica, il Presidente e il Sovrintendente dovrebbero cercare di darsi da fare a casa loro”.

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