VERTENZA SERVIRAIL: LA PROPOSTA DI TRANCHIDA, “TRENI TURISTICI SULLE LINEE DISMESSE”

 

La parola d’ordine è evitare che, una città falcidiata dalle vertenze e penalizzata dai licenziamenti che interessano tutti i settori, possa perdere anche gli 87 posti dei lavoratori della ex Servirail, i cuccettisti licenziati lo scorso dicembre dopo la soppressione dei treni notte in partenza dalla Sicilia.

Tranchida, che si è impegnato a chiedere al governo regionale e al collega alle infrastrutture Vecchio la convocazione di un tavolo permanente di trattative, è venuta fuori una proposta concreta, considerata dall’assessore regionale al Turismo allo Sport e allo Spettacolo  una ipotesi percorribile e a basso costo.

Secondo Tranchida, la prima mossa, è quella di raddoppiare i treni in partenza dalla Sicilia per il continente utilizzando le carrozze di tipo Excelsior pagate salatissime dalla comunità e tutt’ora parcheggiate (e in parte già vandalizzate) nei terminal ferroviari di Lecce, Reggio Calabria, Bari e Roma.

Occorre poi sostituire le tre vetture dotate soltanto di posti a sedere del convoglio Reggio Calabria – Roma – Milano in partenza da Reggio Calabria con vetture dotate di cuccette o di letti. Tranchida ha poi illustrato un progetto lanciato da tempo e che potrebbe avere come maggiori protagonisti proprio gli ex cuccettisti.

Si tratterebbe di siglare un protocollo d’intesa con Rete ferroviaria per l’istituzione di treni turistici sui tratti di pregio naturalistico utilizzando linee dismesse. A prestarsi all’iniziativa ci sono le linee che percorrono la valle del Anapo e il parco minerario dell’ennese e la circumetnea. L’idea della Regione è quella di attivare questi convogli panoramici per sei mesi all’anno:da giugno a ottobre. Le ferrovie vorrebbero invece limitare l’attività dei treni solo a quattro mesi.

E’ un percorso già battuto e realizzato per il treno barocco del sud est. Per quanto riguarda i lavoratori, secondo Tranchida, occorre ripartire equamente gli ammortizzatori sociali su scala nazionale e sarà compito del governo regionale portare queste istanze a Roma.

”Non bisogna dimenticare che la permanenza di una rete ferroviaria dalla Sicilia al continente- ha detto l’esponente del governo Lombardo- risponde a una logica di utilità sociale che vale tanto per i pendolari quanto per i flussi turistici interni. C’è poi una considerazione che non è di secondaria importanza- ha spiegato Tranchida- Occorre salvaguardare quella continuità territoriale che rispetta i principi di coesione nazionale previsti dalla nostra Costituzione. Dal punto di vista economico perdere altri posti di lavoro in una situazione già gravissima sarebbe come affossare ancora di più l’economia. Mettere sulla strada altri lavoratori significherebbe eliminare potenziali clienti del nostro malandato commercio. Basti citare le situazioni della Triscele, di Messinambiente dell’Azienda trasporti, dei servizi sociali, dei lavoratori socialmente utili, della fiera. L’imperativo- ha concluso Tranchida- è remare tutti nella stessa direzione per evitare altri tracolli”.

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