IL COMUNE DI BARCELLONA A RISCHIO DISSESTO: I DATI UFFICIALI “MESSI IN PIAZZA” DALLA GIUNTA

 

E’ iniziato in orario l’incontro organizzato dalla giunta e dal Sindaco Maria Teresa Collica utile alla dichiarazione dei dati ufficiali sulla situazione comunale. Situazione spiegata quasi settore per settore tramite l’intervento di tutti gli assessori e del sindaco che per prima ha aperto l’agone. Perché, dopo aver parlato, le cariche pubbliche hanno lasciato la parola ad eventuali domande e contestazioni che sono giunte immediate. Oltre i complimenti e gli auguri si è toccato un nodo che ha visto un composto confronto tra una cittadina favorevole alla politica della precedente amministrazione ed i presenti; un nodo del quale oramai si è parlato tanto ma che ancora molti hanno dimostrato non conoscere a fondo: lo sforamento del patto di stabilità.

Secondo la signora causa del problema è stata la volontà delle forze ora all’opposizione di portare avanti molti progetti, per lo più edilizi, che hanno comportato forti spese e quindi un deficit. Deficit che non era prevedibile, sempre secondo l’intervento, perchè la legge fu varata dopo che tali iniziative erano già in previsione.

La risposta della giunta è stata che, seppur questo in parte è vero, nel momento in cui la legge fu votata sarebbe stato più responsabile rivedere i progetti ancora sulla carta e valutarli scegliendo solo gli urgenti, quelli realmente necessari, evitando di spendere più del consentito.

Il prospetto presentato prima dal dott. Saia e poi dal collegaMilioti è stato preciso: il primo anno in cui si è sforato, il 2008, lo scarto negativo è stato di 9 milioni di €. A quel punto, questa la risposta alla contestazione, si sarebbe dovuto immediatamente progettare un piano di rientro per evitare ciò che è accaduto in seguito: nel 2009 si è saliti a 10 milioni di sforo, nel 2010 ad 11 ed attualmente siamo a 13 milioni e più di spesa fuori parametri.

La legge, questa l’opinione comune, è un legaccio per tutte le amministrazioni ma solo 98 comuni italiani si trovano in difetto e tra questi Barcellona è il secondo in classifica. Un podio poco invidiabile che, questa la tragica notizia che ha fatto tremare un po’ tutti, continuerà a rimanere nostro o potrebbe essere sostituito con un oro se non si prenderanno dei provvedimenti annunciati come impopolari ma dovuti, che forse cominceranno coi tagli alle esternalizzazioni.

Le modalità non sarebbero ancora definite ma emergono le prime incongruenze del passato, cui riparare in qualche modo, prima tra tutte la situazione patrimoniale del comune. Secondo l’assessore al Bilancio, Cosimo Recupero, ogni anno si pagano oltre 500 mila euro di affitti per locali adibiti ad ufficio, quando vi sono talmente tante proprietà inutilizzate appartenenti dall’ente che se ne potrà dismettere qualcuna rientrando di somme che contribuirebbero al traguardo dei 4 milioni richiesti per non avere un nuovo rimprovero dalla Corte dei Conti.

L’annuncio anticipato dell’evento ha inoltre fatto affluire nella bella arena anche cittadini di comuni vicini i quali hanno parlato della propria situazione portando degli esempi da seguire o non.  Tra essi un Milazzese che, spiegato in breve come la propria città è giunta al dissesto, iniziando proprio a dichiarare continui sforamenti del patto di stabilità, ha fatto notare l’importanza per i Barcellonesi di conoscere l’esatto ammontare della liquidità delle casse cittadine.

Ed ecco i numeri:19 milioni totali che però sono depositati in grandissima parte alla Banca d’Italia e non presso la tesoreria comunale, somme inoltre già impegnate per progetti che andranno rivisti per scoprirne l’urgenza o la rimandabilità. Per il resto vi sono cifre minime a disposizione degli uffici, come i 13 mila € già citati ad inizio serata dal vicesindaco.

Insomma il comune della foce del Longano non  è in dissesto ma rischia di arrivarvi – queste le dichiarazioni rilasciate – qualora non si trovino le perdite non necessarie, si rivedano le cosiddette priorità e si ricominci a risparmiare. Ciò che fa paura è proprio questo: si riusciranno ad evitare i tagli dei servizi? Si riusciranno a stabilizzare i precari per la cui spesa effettivamente si dovrà dare un 20% del totale mentre per il resto ottempererebbe la Regione? Da un lato si pensa di sì dato che in tal modo si eviterebbero le chiamate degli esterni (i cui servizi sono più costosi e per i quali davvero dispiace, con l’augurio che, se necessari, possano essere assunti nei concorsi che con la fine dello sforamento potrebbero essere indotti) ma nulla è certo e la situazione è sembrata peggiore delle attese. 

In molti adesso, soprattutto giovani, temono di dover pagare per l’inaccortezza di gente della stessa età dei propri genitori, o addirittura nonni, con un pathos che si sarebbe potuto evitare con un po’ di lungimiranza. (CARMEN MERLINO)

 

 

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