MESSINA E LA FESTA DELLE FESTE

 

 

Vara e ferragosto, cosa festeggiamo? Una domanda non semplice.In tutto il mondo il ferragosto significa mare,spiagge stracolme, ozio, riposo dalle fatiche invernali,città deserte ma finalmente vivibili. Nel mondo più o meno civile il turismo riempie gli spazi lasciati fruibili e si sofferma nei luoghi della storia più o meno millenaria, della cultura.

A Messina, porta della Sicilia si diceva un tempo, si incrociano due “feste”, quella del 15 di agosto e quella pagano – religiosa della Vara. La prima scorre con i propri rituali. Post sbornia da falò per i giovani, mare nelle seconde case per i meno giovani, pranzo abbondante per tutti completato da cocomeri ormai sintetici. La seconda festa è quella più amata dalla politica che si immerge in un bagno di folla. Una gara tra sindaci, ex sindaci, assessori, portaborse, consiglieri e aspiranti tali, per attaccarsi ai legni “sacri” dello Cippo. Li siamo già in zona protetta. Quella è zona del Comitato. Si, quello che si accorda con l’amministratore di turno, delegato alla Vara ( una sorta di super assessorato) per gestire i fondi del “mezzagosto messinese”. Fondi pubblici integrati dai contributi di imprenditori – sponsor e di fornitori disponibili. Ovviamente in testa ci sono i Franza e i Matacena che guidano la lunga lista di fortunati testimoni della “Fede, della tradizione e dell’apparteneza.” Simboli incorruttibili della “messinesità” vantata e sbandierata. Il sindaco ormai dimissionario-dimissionato proclama solennemente che c’è “bisogno di religiosità, di preghiera, di speranza, di stare assieme”. E deve essere così vero che alcuni personaggi più o meno noti lo hanno dimostrato ai ragazzi di Addiopizzo che avevano osato invadere il “loro” campo distribuendo volantini contro la mafia. Quello spazio che appartiene, appunto, al Comitato Vara. Questa seconda festa si concluderà a piazza Duomo dove, in un palco brulicante di passeggeri delle auto blu, si diranno parole solenni. Si implorerà la Vergine Maria mentre a pochi passi altri imploreranno “pezzettini” di corda, sudata e usata dai tiratori scelti, come souvenir. Rai 3, quest’anno, regalerà le belle immagini dell’evento. Non si vedrà quello che si dovrebbe vedere ma che è meglio non mostrare. Qualche intervista ai Vippolitici ( a gratis?) condirà il preludio ai giochi pirotecnici. I messinesi, a quel punto, avranno raggiunto i punti migliori per l’ammiraggio dei fuochi cadenti. In mancanza delle stelle è pur sempre qualcosa.

Il domani è un altro giorno .Anzi è il solito di ieri. Quintali di spazzatura abbandonata dalla “messinesità” nei bazar sparsi lungo tutto il percorso della processione. Le “ferie dell’imperatore” e la “Vampa d’agosto” anche per quest’anno saranno archiviate. (SARO VISICARO)

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