“NO ALL’ELETTRODOTTO SORGENTE – RIZZICONI”, SINDACI E CITTADINI FANNO APPELLO A MONTI E NAPOLITANO

 

Non si fermano gli appelli dei cittadini e dei sindaci dei comuni interessati  alla realizzazione dell’elettrodotto Sorgente Rizziconi, da Villafranca Tirrena a San Filippo del Mela. 

 

Le Associazioni ed i Comitati che si oppongono al tracciato del progetto, sostenuti da tutti i Sindaci del comprensorio, hanno scritto al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico e dei Beni Culturali per chiedere un autorevole intervento e sospendere questa grande opera in attesa delle sentenze del giudice amministrativo.

 

Le popolazioni, rappresentate dalle associazioni, sono preoccupate dal proposito di Terna di non voler rivedere il progetto e, prima di portare avanti progetti di disobbedienza civile, si rivolgono alle massime autorità dello Stato per essere ascoltate nel tentativo di proteggere il proprio habitat naturale.

Le associazioni, nel contestare a Terna la non condivisione negli anni del progetto con le comunità interessate, lamentano:

– l’interferenza dell’elettrodotto con i centri urbani mettendo a rischio la salute degli abitanti;

– la violazione delle norme di salvaguardia del Piano Paesaggistico Regionale dell’Ambito 9 che esclude la possibilità di collocare tralicci nelle fasce di grande interesse paesaggistico individuate dal Piano;

– la violazione delle norme di gestione della Zona di Protezione Speciale dei Monti Peloritani, che per i nuovi elettrodotti prevedono la realizzazione in interrato;

– la distruzione della fascia collinare dei Monti Peloritani pregiudicando ogni ipotesi di sviluppo economico.

 

Mentre l’Assessore Provinciale all’Ambiente ha indetto una seduta del Tavolo Tecnico Provinciale per il giorno 21 settembre p.v., i Sindaci e le associazioni hanno chiesto al Prefetto di Messina un incontro per illustrare le problematiche e chiedere un intervento delle istituzioni per risolvere la vertenza.

Aspettando gli esiti dei primi ricorsi al Tar, discussi lo scorso 5 luglio, si preannuncia un autunno sempre più caldo: da una parte la Società Terna che non intende recedere dai propri propositi, dall’altra le popolazioni agguerrite e pronte alla difesa ad oltranza e con ogni mezzo del proprio territorio.

 

 

 

 

 

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