IL CONSIGLIO COMUNALE AUMENTA L’IMU SULLA PRIMA CASA. OCEANO: “SE NE FREGANO DEI CITTADINI”

Il Consiglio comunale ha approvato, con quattordici voti favorevoli, sette contrari (tutti del PD) ed un astenuto, la proposta deliberativa relativa alle aliquote e alle detrazioni I.M.U. per l’anno 2012. Le modifiche delle aliquote dell’IMU per l’anno in corso prevedono gli aumenti dello 0,3 per cento dell’aliquota base, e dello 0,2 per cento dell’aliquota per l’abitazione principale e relative pertinenze. L’IMU, quindi, per il 2012, è dell’1,06 per cento come aliquota base e dello 0,6 per cento come aliquota prevista per l’abitazione principale e relative pertinenze. In sostanza, il Consiglio Comunale ha approvato l’aumento delle aliquote IMU alla massima misura prevista dalla legge, pertanto quella della prima casa dallo 0,4 allo 0,6 e quella per tutti i restanti immobili dallo 0,76 a 1,06.

Dura la reazione di Lillo Oceano, segretario della Cgil Messina, che evidenzia come aumentare l’IMU “sulla prima casa, quella dove si abita e che i più hanno comprato a fronte di tanti sacrifici e magari stanno pagando ancora il mutuo” ,misura ingiusta che pesa sui più deboli:  “servono misure di rigore verso chi evade e contro gli sprechi”, spiega Oceano.

Il Comune così decide di far subito cassa sulle spalle dei cittadini. Quei cittadini che non ricevono stipendi da mesi (vedi Atm e tanti altr), o che non hanno ancora ricevuto le ultime spettanze (vedi i dipendenti comunali). “Oltre il danno, la beffa”, viene da dire in merito a questi poveri cittadini, martoriati ancora di più dall’amministrazione. “A sostenere questa tesi”, spiega Oceano, “sono gli stessi dirigenti che non sono stati capaci di incassare i tributi comunali. Se è vero che nel 2011 sono stati incassati pochi spiccioli al posto delle decine di milioni di ruoli emessi, se chi ha centinaia di appartamenti non paga, se i locali che occupano le piazze e i marciapiedi non pagano, se la spazzatura la pagano sempre soltanto i soliti”.

Criticata dal segreterio dell Cgil Messina la scelta, in questo periodo, finanziare “il concorso di Miss Mondo” o la vendita di immobili di pregio per pochi spiccioli.

“Tanto se mancano i soldi,” continua Oceano, “ne prendiamo degli altri ai pochi cittadini onesti che già pagano, che i furbi che evadono non li inseguiamo neppure. E chi se ne frega se quei cittadini onesti che pagano non ce la fanno più, perché non prendono lo stipendio, perché la mobilita, la cassa integrazione o lo stipendio da precario non sono sufficienti a coprire tutte le spese, perché sono stati licenziati, perché con la pensione non si arriva alla fine del mese, perché pagare l’IMU, su quella casetta che rappresenta una delle poche certezze della vita, non ci voleva proprio. Vorremmo capire quando saranno adottati provvedimenti che fanno pagare i tributi a chi li evade, quando saranno tagliati i privilegi ai soliti pochi noti, quando si troveranno le soluzioni per pagare regolarmente gli stipendi ai lavoratori del comune, dei servizi sociali, delle partecipate e le fatture ai fornitori che a loro volta hanno dipendenti”.

Quello che sta vivendo Messina, secondo Oceano, è un “dramma sociale”, e per uscirne bisogna salvaguardare il lavoro, seguendo con attenzione le fasce più deboli. “Se ciò non dovesse avvenire”, conclude Oceano, “continueremo a contrastare provvedimenti e decisioni, a chiederne la modifica, continueremo a rivendicare tutele e diritti. La situazione è drammatica, le persone sono disperate, servono risposte concrete ed eque. Serve un interlocutore, se c’è!”. (SIMONE INTELISANO)

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