MESSINA, CITTA’ AD ALTO TASSO DI FELICITA’

 

I “grillini” propongono di misurare il benessere di un territorio non con i soliti parametri (prodotto interno lordo, disoccupazione, inefficienza dei servizi urbani) ma con il cosiddetto Fil (“indice di felicità”) che viene calcolato su percezioni di benessere. Ora questo “indice di felicità” a Messina dev’esssere altissimo.

Tale cioè da convincere imprenditori, commercianti, esponenti accademici, intellettuali, chiesa che l’immondizia per le strade, i trasporti sgangherati,il ritardo nell’erogazione dei salari è solo una realtà virtuale che non intacca la percezione di felicità. Gli unici soggetti che sembrano reagire alla realtà virtuale sono il commissario Croce (per dovere di ufficio), i sindacati (idem) e il settore della comunicazione (tiepidamente).

 Non si è mai visto a Messina un degrado così estremo ma sembra che tale degrado venga considerato una peculiarità della città, un suo emblema, la cifra stilistica di un “non luogo”, direbbe l’intellettuale di turno. Con alcuni effetti paradossali: mai visti tanti suv, tante finanziarie, tanti compro-oro.

Tutti segnali di felicià? Intanto il glorioso programma economico dei “grillini” propone di tracciare una linea rossa che i turisti, a partire dal loro sbarco, possono seguire per ammirare le bellezze della città.

Ottima idea, brillante ed economica. Si spera solo che la linea rossa non incroci la spazzatura. E che qualcuno spieghi ai turisti che a Messina va di moda il FIL. (ADELE FORTINO)

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