IL TRAPPOLONE E LA CASALINGA DI VOGHERA

 

A proposito dell’ordine del giorno del nostro “adorato” governo relativo alla ipotizzata richiesta di fattura all’idraulico (o ad altro prestatore d’opera) per combattere l’evasione fiscale, la casalinga di Voghera, col suo buonsenso, avrà esclamato: “Finalmente una proposta con i fiocchi”. Basta però sentire il parere di un esperto per capire che questa alzata d’ingegno dei nostri tecnici governanti nasconde un trappolone.

Quando si parla di evasione fiscale tutti sono convinti di avere la ricetta in tasca per azzerarla. Al bar, per esempio, si ragiona così: oggi non c’è particolare convenienza a chiedere la fattura da parte dei consumatori perché si è convinti che, senza appunto la fattura, il costo della prestazione richiesta sarà minore. Se invece il cittadino potesse dedurre dalla sua base imponibile l’importo della fattura in questione ( pagando le sue tasse in misura ridotta), nessuno rinuncerà a esigere la famigerata fattura o lo scontrino. A questo punto chi rilascia fattura o scontrino, per definizione, non potrà evadere il fisco e quindi l’evasione si abbatte.

Tutto sembra filare ma invece l’operazione nasconde un trappolone. Per convincere il consumatore della convenienza economica e non puramente etica, ad adottare sul problema della fattura una posizione intransigente, occorre spiegargli bene due cose:  intanto che sulla fattura in questione dovrà inesorabilmente pagare l’IVA  e poi aggiungere che la deduzione del reddito imponibile dovrebbe essere talmente alta da rendere conveniente appunto, in termini di costi-benefici, questo suo comportamento.

Supponiamo che tutto vada nel modo più attraente possibile per il consumatore, quel che si trascura è che a una imposizione fiscale sull’ipotizzato idraulico corrisponderà un’esenzione per il consumatore. E si può ipotizzare che il risultato algebrico per lo Stato sia nullo o addirittura negativo.

Ma se lo Stato ricava minori introiti, in barba all’equità fiscale, dovrà recuperare quanto perde in termini d’entrata con un incremento della pressione fiscale che colpirà alla fine il consumatore, cioè la casalinga di Voghera. Perché ricordiamoci che il cetriolo va sempre in culo all’ortolano.(ADELE FORTINO)

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