INCHIESTA NOVAMUSA: LE PRECISAZIONI DI FRANZA, “NESSUN COINVOLGIMENTO NELL’INDAGINE”

 

L’imprenditore messinese Pietro Franza, ha conferito al suo legale l’incarico di smentire le notizie, apparse su alcune testate regionali e locali, che lo consideravano coinvolto, almeno indirettamente, nell’inchiesta-Mercadante.

Di seguito il testo della missiva inviata dall’avv. Isabella Barone.

“(…) alcuna notizia ufficiale circa il Vs. dichiarato coinvolgimento del mio assistito, ovvero del c.d. Gruppo Franza, nell’inchiesta della quale trattasi risulta, ad oggi, sussistere. Né potrebbe aversi, atteso che: il dr. Pietro Franza giammai è da ritenersi “il più vicino alla Novamusa s.r.l.”, non foss’altro perché, come da Voi pur precisato, solo fino al febbraio del 1996 detenne delle quote della suddetta società; alcun automatismo inevitabile, se non una visione preconcetta ed avulsa della realtà, può mai aversi tra Novamusa S.r.l. ed il “Gruppo Franza”, tanto più che tale dato viene da Voi ancorato ad una dichiarata rassegna stampa (asseritamente mai smentita) del lontano 2002 e, quindi, più che mai datata rispetto alle irregolarità ed illiceità ascritte al Mercadante (illiceità che, sempre a seguire quanto da Voi scritto, sarebbero afferenti ad una gestione realizzata in epoca di gran lunga successiva); la Novamusa s.r.l. (quantomeno dal 2004) non è mai stata amministrata né da alcuna persona fisica, né da alcuna persona giuridica riconducibile al c.d. GruppoFranza.

Tale pubblicazione, pertanto, capziosamente riporta notizie inesatte, nonché in neretto alcune evenienze (tra l’altro illogiche rispetto a quanto contenuto nel medesimo articolo), introducendo fittiziamente nel lettore il sospetto di congetturali collegamenti tra la il dr. Pietro Franza, il cd. Gruppo Franza ed altri soggetti inquisiti nell’ambito del procedimento che ha visto coinvolto il sig. Gaetano Mercadante. Pubblicazione che, quindi, per ciò stesso lede gravemente l’immagine, l’onore e la reputazione del professionista da me rappresentato. Ciò posto, Vi invito a voler effettuare le necessarie rettifiche e/o precisazioni, dandone il giusto risalto.

Con l’espresso avvertimento che, in difetto, mi vedrò costretta a rivolgermi alla competente autorità giudiziaria per i provvedimenti del caso.”

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