COSTI DELLA POLITICA: ARDIZZONE ANNUNCIA I TAGLI, POLEMICHE BIPARTISAN

 

Tagli delle indennita’ di funzione per il personale, via la figura del segretario generale aggiunto, riorganizzazione dell’intera macchina amministrativa.

Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, durante il tradizionale incontro con la stampa parlamentare per gli auguri di fine anno ha annunciato i tagli alla politica, come promesso anche in campagna elettorale.

Ma il dimezzamento delle indennità ai parlamentari per allineare i costi del parlamento siciliano al decreto Monti ha scatenato le reazioni bipartisan dei capigruppo che all’unisono hanno dichiarato:  “Così non si può fare politica”. “Non si possono ridurre così le spese dei gruppi, questo significa impedire ai partiti di fare politica”, ha dichiarato Francesco Scoma (PDL), mentre Santi Formica avverte “Il rischio è quello di licenziar tutti i dipendenti“.

Ma Ardizzone appare irremovibile: “Non farò passi indietro” ha detto, “Non verranno toccati gli stipendi di base – spiega ancora Ardizzone – ma si procedera’ a ridurre le direzioni e tutto cio’ che comprende un costo aggiuntivo”.Il presidente ha annunciato anche di aver disposto ”un’ulteriore riduzione del 15% di tutti i costi relativi al personale”, e sgombrando il campo da future polemiche, in merito all’applicazione della spending review con l’applicazione del cosiddetto decreto Monti, sottolinea: ”Non c’e’ il termine del 23 dicembre, ma avremo come punto di riferimento ugualmente il decreto Monti, al quale ci adegueremo senza deroghe”.

Lo stipendio passerebbe a 6600 euro netti (dagli attuali 12 mila) e i rimborsi ai gruppi da 3100 euro mensili a 5 mila euro annui per ogni deputato.

“Sono determinato a procedere quanto prima, per dare un segnale di cambiamento e penso che il consiglio di presidenza non si tirera’ indietro soprattutto per quanto riguarda il taglio alle indennita”’. Poi qualche cifra.
”I costi delle pensioni (42mln) dei dipendenti dell’Ars vengono pagati dal Parlamento regionale. Se ai 162 milioni togliamo 42 milioni, rientriamo perfettamente nei costi degli altri consigli regionali”, ricordando che ”segnali sostanziali sono stati dati nel corso della precedente legislatura”. In altri termini, ”bisogna mandare un messaggio all’esterno, non siamo il parlamento degli sprechi e degli alti costi”.

Sul fronte della trasparenza, Ardizzone fa sapere che ”l’Ars procedera’ alla pubblicita’ degli atti del consiglio di presidenza e saranno pubblicati a partire dalle prossime deliberazioni”. Altri tagli riguarderanno i contributi alla Fondazione Federico II, ”ma l’attivita’ della Fondazione va di certo incentivata”. E spiega che ”in fase di predisposizione del bilancio non so quanto restera’ perche’ anche quest’associazione si trova nella tabella H. Non so se resteranno 600 mila euro. In via cautelativa dico che dimezzeremo il contributo del 50%”.

Sul fronte legislativo, invece, Ardizzone afferma: ”Mi sono sentito con Crocetta, lavoreremo in questi giorni sulle proroghe ai precari, nella speranza che ci sia la massima certezza del superamento dello scoglio da parte del commissario dello Stato”. E ancora: ”Dobbiamo approvare l’esercizio provvisorio che ancora non e’ arrivato all’Ars, e poi depositare il bilancio e il Dpef”. E senza peli sulla lingua, tuona: ”La Finanziaria non sara’ quella sorta di legge omnibus che e’ stata fino ad oggi, come la legge delle leggi, l’unica che veniva esitata, ponendo le altre leggi come secondarie o che non avevano alcun significato. Non sara’ cosi’ in questa legislatura, tutte le leggi, compresa la finanziaria saranno accompagnate da una relazione tecnica, e quest’ultima servira’ solo a dare copertura agli altri disegni di legge, questo e’ il concetto che deve passare tra i 90 deputati”.

Accende i riflettori sull’annosa questione delle casse degli enti locali.”La prima emergenza e’ quella di garantire i trasferimenti agli enti locali – dice ancora Ardizzone -. Ci sono alcuni enti che sfiorano il dissesto finanziario. Se iniziano ad andare in default i Comuni si scatenera’ un effetto domino che coinvolgera’ anche l’ente Regione”.

Sul fronte politico aggiunge: ”La mancanza di una maggioranza in Aula non mi preoccupa affatto. Sono il presidente e penso che ci si possa ritrovare di volta in volta sui singoli provvedimenti rispetto ai quali singole divisioni sarebbero effettivamente assurde”.

Infine, Ardizzone annuncia la stipula di una convenzione tra l’associazione Libera e l’Ars per andare incontro alle categorie sociali e alle famiglie a rischio poverta’ in favore di tre istituti che si occupano di assistenza agli indigenti in tre diverse citta’ siciliane.

L’intesa prevede un assegno di 7.500 euro ciascuno alla missione ”Speranza e carita”’ del laico Biagio Conte a Palermo, all’Istituto Antoniano di Messina e al Banco alimentare di Catania.

Noi abbiamo incontrato Ardizzone a Palazzo dei Normanni una settimana dopo la sua elezione alla Presidenza dell’Ars.

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