LOOPER: VIAGGI NEL TEMPO, PALLOTTOLE E…BRUCE WILLIS!

 

Mettiamo subito in chiaro come stanno le cose: Looper è un bel film, divertente, un film che intrattiene, girato molto bene e con un Bruce Willis in gran spolvero che dimostra come si possa invecchiare bene, risultare ancora credibili e accendere ancora l’entusiasmo di chi guarda nel momento in cui imbracci un paio di mitra.
E sarebbe un film riuscitissimo se il suo scopo fosse appunto divertirci; ma è evidente che dietro l’avvincente thriller futuristico che viene raccontato e dietro l’ambientazione, molto suggestiva, di un decadente futuro, il regista, autore anche di soggetto e sceneggiatura, voglia dirci altro.
Ed è difficilissimo partorire un’opera che dietro il mero intrattenimento nasconda dei messaggi profondi, che trasmetta, attraverso un film di genere, delle riflessioni sugli, nel caso specifico, scontri generazionali o dei messaggi ambientalisti. Non ci son riusciti i Wachowski con Cloud Atlas, nè Tarantino con Django, non ci riesce nemmeno Rian Johnson con Looper; lui ha il vantaggio di essere ancora giovane e molto talentuoso (sono sicuro che tra un paio di film diventerà un fenomeno).
Perchè vedete, se un film vuole solo farmi divertire (divertimento inteso nel senso più ampio del termine)  quando mi siedo in sala desidero solo che quel film ci riesca e sono quindi in grado di digerire davvero tutto; quando però lo schermo diventa una cattedra, bisogna essere un tantino più esigenti.
Sintetizzando, il principale difetto del film è quello di aver approfondito male dei temi importanti che gli avrebbero dato un maggiore spessore.
Apriamo il capitolo viaggi nel tempo: premesso che adoro masturbarmi il cervello pensando a quanti paradossi temporali vengano creati quando si gestisce male un argomento del genere, credo che l’approccio migliore sia quello di Bruce Willis quando esclama nell’immancabile momento spiegone del film: chi se ne frega! (Grande Giove!).
Di Bruce Willis abbiamo già detto, Joseph Gordon-Levitt fa il suo lavoro senza infamia e senza lode; unico piccolo appunto al trucco: Joseph Gordon-Levitt interpreta la versione giovane di Bruce Willis, e per renderlo somigliante lo hanno dotato di mascellona con una protesi. L’effetto devo dire non è male, ma nonostante questo, forse perchè conosciamo benissimo il viso dell’attore, risulta posticcio; secondo me avremmo trovato credibile la cosa anche senza paraurti. Ma qui siamo nel campo di sensazioni personali ed opinioni.
Quella che invece non è una sensazione personale, ma un dato oggettivo è l’altro macroscopico difetto del film: il finale è potentissimo, inaspettato, girato benissimo; peccato che sia incoerente con la psicologia del personaggio che ci avevano descritto fino a quel momento; in questo caso c’è una mancanza di profondità nel gestire il cambiamento radicale di uno dei protagonisti. E scusate se faccio i salti mortali per non rivelare niente della trama.
Vi volete divertire un paio d’ore con un film di fantascienza? Looper è il film che fa per voi, non lo è se cercate qualcosa in più.

(voto 6,5)

(UMBERTO PARLAGRECO)

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