GLI AMANTI PASSEGGERI: NEMMENO VANZINA HA MAI OSATO TANTO

 

L’incipit di un  famoso trailer farlocco di Maccio Capatonda recita: “esistono storie che non esistono“, che si sposa bene con la cosa (perchè sono abbastanza sicuro che non si tratti di un film) che ho visto ieri. Il che rende anche difficile scriverne, a dispetto della regola che scrivere di un film brutto sia parecchio divertente. E contrariamente a quanto leggerete in giro, qui di divertente non c’è proprio niente (nè di irriverente nè di dissacrante nè di nessun altra diavoleria che in tanti avranno bisogno di inventarsi per giustificare il lavoro di un intoccabile come Pedro Almodovar).
Il film è quasi totalmente girato in uno spazio molto angusto: un aereo che attende di poter effettuare un atterraggio di emergenza a causa di un’avaria; e grazie a questo pretesto narrativo i protagonisti affrontano le proprie paure e svelano agli altri, e alle volte anche a loro stessi, la loro vera natura. E detta così sembrerebbe anche decente. Il problema è che quello che il regista vorrebbe far apparire come grottesco appare di volta in volta pretestuoso, forzato, stupido; le storie personali dei personaggi sono di una banalità sconcertante, così come la loro caratterizzazione (ma parlare di caratterizzazione è veramente generoso): un clichè dopo l’altro, senza soluzione di continuità.
Il tutto condito con una volgarità che viaggia su terre inesplorate, nemmeno Vanzina, considerato il flagello del cinema italiano, ha mai osato tanto (se poi lo avesse girato lui un film del genere, altro che irriverente e dissacrante…lo avrebbero massacrato).
Infine chiariamo che la volgarità in sè non è fastidiosa (american pie è pieno di volgarità, ma sono giustificate dal genere che intende portare sullo schermo ad esempio), è la volgarità gratuita e senza motivo che è fastidiosa.
Insomma, sta settimana vedetevi I Croods, che è meglio. Io corro a vedermi un film a caso di Alex De La Iglesia per purificarmi.  

(Voto: np/10)

(U.P.)

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