CAMICI IN TRIBUNALE: IL COMITATO LIBERI PROFESSIONISTI CHIEDE AZIONI DISCIPLINARI ALL’ORDINE DEI MEDICI

 

Dopo l’ultimo arresto del Dirigente medico di Nefrologia e dialisi del Policlinico di Messina, il comitato dei liberi professionisti, nato a Palermo dall’incontro di Addiopizzo e LiberoFuturo, interviene a salvaguardia dell’immagine di una intera categoria, con un duro documento sulle ultime vicende che riguardano medici coinvolti in inchieste eclatanti.

Dal Rettore Tomasello al professor  Stefano Conte, fino al medico Francesco Gullo,  già Vice Sindaco di Patti, arrestato il mese scorso, con l’accusa di avere commesso reati in occasione delle elezioni amministrative del 2011. “Alcuni medici, convinti che Ippocrite sia il nome di un ippodromo, infangano un’intera categoria – ribadisce il comitato – E come se non bastasse gli Ordini professionali e gli altri organi di controllo troppo spesso fanno finta di nulla”.

La richiesta di intervento è indirizzata all’Ordine dei Medici di Messina, di Udine (dove risulta iscritto Conte) e al Ministero della Sanità, per sollecitare un’azione disciplinare ed una posizione chiara rispetto a chi non osserva il codice deontologico.

“La Procura di Messina – ricorda il comitato Professionisti  Liberi-  ha ordinato l’arresto del Dirigente medico di Nefrologia e dialisi del Policlinico di Messina, con l’accusa di truffa, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, soppressione, distruzione e occultamento di atti. 

E’ ben noto che l’inosservanza dei precetti, degli obblighi e dei divieti fissati dal Codice di Deontologia Medica e ogni azione od omissione, comunque disdicevoli al decoro o al corretto esercizio della professione devono essere puniti dalle Commissioni disciplinari con le sanzioni previste dalla legge.

Pertanto – continua il documento – poiché dall’Albo professionale risulta che il medico arrestato è iscritto all’Albo dei Medici di Udine, si chiede al Consiglio dell’Ordine dei Medici di Udine di volere fare sapere quali iniziative siano state intraprese in sede disciplinare. Inoltre, si chiede di sapere se i Consigli degli Ordini interessati intendano attivarsi per la costituzione di parte civile in caso di rinvio a giudizio del professionista.

Inoltre, si reitera la richiesta al Consiglio dell’Ordine dei Medici di Messina di volere fornire notizie sui procedimenti disciplinari nei confronti del Rettore dell’Università di Messina, condannato, in primo grado, a tre anni e sei mesi, più l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni, di cui alla nota del 6 marzo 2013, e nei confronti del medico Francesco Gullo, già Vice Sindaco di Patti, arrestato il mese scorso, con l’accusa di avere commesso reati in occasione delle elezioni amministrative del 2011”.

Al Ministero della Sanità, al quale la normativa vigente attribuisce il compito di vigilare sul corretto esercizio della professione medica e sull’azione disciplinare dei Consigli dell’Ordine dei Medici, anche con l’attivazione di interventi sostitutivi, il Comitato Professionisti Liberi chiede di fare sapere “quali iniziative abbia assunto in merito, al fine di garantire la migliore tutela della salute dei cittadini”.

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