FESTA PATRONALE SENZA BANCARELLE? LA MANIFESTAZIONE DEGLI AMBULANTI

Erano circa 40 i dimostranti riuniti stamane di fronte al Palazzo Comunale. Uno degli striscioni con cui hanno accompagnato la protesta recita: “Sciopero per i nostri diritti per le bancarelle”. Sono i venditori ambulanti che con le loro piccole attività, come tradizione vuole, affollano Piazza Duomo nelle giornate della festa patronale e del Corpus Domini. Ma quest’anno il progetto consueto sembra incontrare qualche difficoltà.

 

Si sono riuniti di fronte a Palazzo Zanca, affianco a loro il consigliere comunale Zuccarello. “Non vogliono farci montare le bancarelle a Piazza Duomo per la Madonna della Lettera. Abbiamo sempre montato le nostre bancarelle”. Tamburelli, giocattoli, dolciumi: da che ne abbiamo memoria, la festa patronale messinese è stata sempre arricchita da venditori ambulanti che colorano l’atmosfera tiepida di inizio giugno, costituendo un’ulteriore attrazione per i turisti. Ma quest’anno non è stato accordato loro il permesso di occupare Piazza Duomo, con la conseguente reazione della manifestazione odierna.

In effetti, a ben vedere, una norma che impedisce l’occupazione del suolo pubblico in zone precise della città esiste già da tempo. A stilare il regolamento era stata l’amministrazione vigente durante il mandato del Commissario Straordinario Bruno Sbordone. Come riferito dal consigliere Zuccarello, risale al luglio scorso il tentativo di apportare alla norma una modifica che avrebbe dovuto consentire l’occupazione del suolo pubblico ai pubblici esercizi con somministrazione e non. In quell’occasione era stata presentata anche la proposta di modifica dell’articolo che blocca i suddetti commercianti. La proposta tuttavia non era stata ratificata in consiglio comunale. Nel dicembre 2011 l’assessore Mondello aveva presentato un nuovo regolamento che però, riferisce Zuccarello, era per lo più identico, eccezion fatta per l’aumento del canone di occupazione del suolo.

Il divieto restava invariato.

Fino ad oggi, dunque, i soggetti hanno sempre esercitato quasi esclusivamente a titolo di cortesia accordata dall’amministrazione. Ma l’attuale Commissario Straordinario, Luigi Croce, senza tergiversare sceglie di appellarsi al regolamento vigente.

Rispettare quanto la norma detta sarebbe di certo opportuno, seppur a discapito di una tradizione con cui i messinesi identificano ormai parte della propria cultura, che per la sua storia e il suo significato richiama moltissimi turisti non solo dalla Sicilia. Per quale ragione, allora, è stato comunque richiesto agli ambulanti il pagamento delle spese istruttorie?

La norma esiste già da anni e di certo a palazzo ne erano a conoscenza. Nonostante questo, nel mese di gennaio è stato fatta presentare agli ambulanti la domanda apposita completa di marca da bollo e spese istruttorie di euro 15.00.

Alle regole non si fanno sconti, ma di fronte alla moneta possiamo chiudere un occhio. (LAURA MANTI)

 

 

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