HORCYNUS FESTIVAL: IL FONDO A SOSTENGO DELLA COOPERATIVA “BIRRIFICIO MESSINA” E IL CONCERTO DELL’ORCHESTRA FILARMONICA DEL TEATRO CILEA

La nona giornata dell’undicesima edizione dell’Horcynus Festival ospita in apertura (ore 20.00) per la sezione “Eventi letterari” la presentazione del libro di Enzo Rega, Derive mediterranee. Immagini letterarie da Napoli all’altra sponda (edizioni l’arco e l’arca). A seguire (ore 21.00) il secondo appuntamento con la proiezione dei documentari vincitori del concorso SO.DOCU (Social Documentary Festival, il concorso cinematografico dedicato ai temi del sociale e in particolare all’articolo 3 della Costituzione) e altri tra i 40 che hanno partecipato al concorso, organizzato dal gruppo CGM. Alle 21.30, l’incontro con i lavoratori, oggi in lista mobilità, della Birra Triscele (ex Birra Messina), per la presentazione di un fondo a sostegno della cooperativa “Birrificio Messina”, con cui i lavoratori intendono far riprendere la produzione di birra in città. Per la sezione “Doc”, la proiezione di Unfinished Italy, di Benoit Felici e l’incontro con il regista. Chiude la serata, alle 22.50, per la sezione “Musica Nomade”, il concerto dell’Orchestra Filarmonica del Teatro Francesco Cilea con Gabin Dabirè, Faisal Taher e Tino Finocchiaro, Jali Diabatè.

 

 

Seguono i dettagli degli eventi.

 

 
   

Derive mediterranee. Immagini letterarie da Napoli all’altra sponda

Presentazione del libro di Enzo Rega – Eventi letterari

Il libro di Enzo Rega è un tentativo di dialogo “letterario” tra le due sponde del Mediterraneo, cominciando ‘dagli sguardi da Nord’ (quelli di Goethe, Benjamin e Sartre su Napoli), per scorrere la penisola da Nord a Sud (dalla Liguria dei passeurs di Biamonti alla Napoli mortificata ma anche multiculturale di Ermanno Rea alla Sardegna dal “cuore africano” di Sergio Atzeni alla Sicilia “crocevia” di Consolo e Vittorini), per soffermarsi su quella Sicilia terra di confronto tra culture mediterranee e non, per deviare verso il Portogallo (naturale via di passaggio dall’Atlantico al Mediterraneo), per ripercorrere la costa Sud, araba, del Mare Bianco (il latino Mare Nostrum), per infine, come in un controcampo cinematografico, veder-ci ‘da Sud’, attraverso autori dell’altra sponda che quel braccio di mare hanno attraversato e che sulle due sponde vivono a gambe spalancate. Tutto ciò nella consapevolezza che nel Mediterraneo passa (come una volta) il nuovo confine del mondo: tra Nord e Sud, Occidente e Oriente. Un confine “liquido”, che è via di comunicazione.

Presentazione fondo a sostegno della cooperativa “Birrificio Messina”

Parco Horcynus Orca – Giardino delle Sabbie 4 agosto, ore 21.3

Diecimila euro dalla Fondazione di Comunità di Messina alla nascente cooperativa “Birrificio Messina”, primo contributo per una raccolta fondi che offra sostegno economico ad un’idea – “riprendiamoci la nostra birra” –  lanciata dai lavoratori e dalle lavoratrici della Triscele (ex Birra Messina), in cassa integrazione dal giugno del 2011 al dicembre del 2012, oggi in mobilità. La nascita della cooperativa “Birreria Messina” avrà lo scopo di far riprendere in città la produzione di birra, cessata nel 2007. La raccolta fondi è iniziativa della Fondazione di Comunità di Messina – Distretto Sociale Evoluto – che mette insieme le principali realtà dell’economia sociale e solidale messinese e sarà lanciata con questo primo versamento di diecimila euro effettuato dalla Fondazione per sostenere la decisione dei lavoratori e accompagnare l’avvio della cooperativa con un concreto sostegno economico sugli investimenti iniziali. L’appello che partirà dal palco del Festival, alla presenza dei lavoratori della cooperativa “Birrificio Messina”, sarà rivolto alla città per raccogliere ulteriori fondi, nella logica dell’economia civile: “la nascita della ‘Birrificio Messina’, in questo senso, può rappresentare un’importante esperienza di coesione sociale ed economica” sottolinea il segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina, Gaetano Giunta. L’appello, oltre che ai cittadini, sarà rivolto all’intera filiera del consumo della birra, nel tentativo di coinvolgere anche commercianti e ristoratori.

Le coordinate bancarie per la raccolta fondi sono: IBAN IT38M0501804600000000133502 presso Banca Popolare Etica, via Catania 24 a Palermo, intestato a Fondazione di Comunità di Messina con la causale “Fondo Birrificio Messina”.

Unfinished Italy di Benoit Felici – Doc

Parco Horcynus Orca – Complesso Monumentale 4 agosto, ore 23.10

Un viaggio alla scoperta delle rovine moderne in Sicilia: l’architettura dell’incompiuto, con il punto di vista diverso di Benoit Felici, giovane regista italo-francese. Tra i simboli di un’epoca insicura del suo avvenire e le persone che hanno reinventato queste strutture paradossali, Felici riprende un incompiuto che è anche fonte di creatività. Assieme agli inseparabili Bastian Esser (camera) e Milena Holzknecht (montaggio) ha girato per settimane  fuori dalle mappe, alla ricerca dei migliori esempi di architettura dell’incompiuto e della loro dimensione estetica. Il documentario racconta il dramma di queste non-opere, lasciate senza fine né senso, ma anche le incredibili storie di chi,  in Sicilia, ha saputo dare alle stesse una nuova destinazione, magari meno solenne ma sicuramente più umana.

 

Dopo la proiezione Benoit Felici incontra il pubblico dell’Horcyns Festival.

 

Orchestra filarmonica del Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria

con Gabin Dabirè, Faisal Taher & Tino Finocchiaro, Jali Diabatè – Musica Nomade

La sezione “Musica Nomade”, diretta da Giacomo Farina, giunge al sesto anno di programmazione, sempre al confine fra musica colta e tradizionale; con questa ricerca approda ad una combinazione magica e profonda: un ensemble orchestrale (espressione massima della musica colta euro-occidentale) che arrangia e accompagna tre artisti africani, messaggeri eclettici e contemporanei di musica etnica. Il risultato disegna un Mediterraneo  confine/non confine,  crogiolo di fecondità culturale e incurante delle divisioni territoriali e religiose.

 

ORCHESTRA SINFONICA DEL TEATRO “FRANCESCO CILEA” DI REGGIO CALABRIA

È un complesso formatosi nel 2003 e composto in massima parte da musicisti reggini e da unità provenienti dal restante territorio calabrese che hanno maturato esperienza in prestigiose orchestre nazionali, effettuando attività concertistica nel campo sinfonico ed operistico in importanti teatri e sale da concerto, sotto la direzione di maestri di fama internazionale. L’Orchestra nella sua decennale attività, è diventata una delle istituzioni musicali tra le più promettenti del Sud Italia. Ha effettuato numerosi concerti lirico-sinfonici con direttori e solisti di fama internazionale. Fra i tanti si evidenziano: Daniel Oren, Julian Kovatchev, Nicola Luisotti, Alberto Veronesi, R. Bradshow, Piergiorgio Morandi, Luis Bacalov, Pietro Borgonovo e i solisti Leo Nucci, Renato Bruson, Giuseppe Filianoti, Desirèe Rancatore, Simon Trpcesky, Sergej Krilov, Josè Cura, Diego Dini-Ciacci, Kirill Troussov, Giuseppe Albanese. Ha preso parte all’allestimento di numerose opere liriche nelle Stagioni del Teatro “Cilea” quali: Fedora, La Traviata, Il Barbiere di Siviglia,Nabucco (con Leo Nucci), Aida (dir. Niels Muus), Un Ballo in Maschera, Turandot (dir. Carlo Palleschi), Falstaff (con Renato Bruson), Lucia di lammermoor (con Desirèe  Rancatore), Norma (dir Julian Kovatchev), Tosca (dir. Daniel Oren), Werther e Arlesiana (con Giuseppe Filianoti), La Boheme (dir. Martinenghi) e Rigoletto (dir. Giuseppe La Malfa). Fedora presso il Teatro di Gozo (Malta) e Norma presso il Teatro Romano di Aspendos (Turchia) in occasione del Festival Lirico di Aspendos 2008.

Sono inoltre da menzionare i balletti in prima rappresentazione assoluta di “Nozze di sangue” e “La Primavera Romana della Signora Stone”  con Carla Fracci; e l’apertura della Stagione 2007/2008 del Teatro Comunale “F. Cilea” con l’Etoiles del corpo di ballo del Teatro Bolshoi e Kirov. Il 10 agosto 2007 l’Orchestra si è esibita con il compianto cantante Lucio Dalla presso la Valle dei Templi di Agrigento il occasione de “La Notte delle Stelle”. Nel Giugno 2008 l’Orchestra si è esibita in Sala Nervi in Vaticano in occosione della prima assoluta del musical “Maria di Nazaret”, trasmesso in seguito su RAI 1. Sempre nel 2008 è stata invitata per la chiusura del Summer Festival di Lucca, esibendosi in un concerto lirico su arie di Puccini diretto dal M° Carlo Montanaro. Nel gennaio 2009 in occasione della visita del Capo dello Stato Giorgio Napolitano a Reggio Calabria l’Orchestra si è esibita in un concerto lirico-sinfonico in Suo onore. In questo periodo l’Orchestra è impegnata in una tournèe con l’attore Gigi Proietti nello spettacolo “Pierino e il Lupo e molto altro…” L’Orchestra del Teatro Comunale  “F. Cilea” di Reggio Calabria, oltre a svolgere le stagioni liriche e sinfoniche del teatro della città , è spesso invitata a Festival Internazionali quali: il Festival Internazionale “Ruggero Leoncavallo” di Montalto Uffugo (cs), Taormina Arte, Festival Internazionale Città di Noto, riscuotendo ovunque consensi unanimi.

GABIN DABIRÈ

GABIN DABIRÉ nasce a Bobo-Dioulasso nel BURKINA FASO, in Africa occidentale, culla secolare di cultura. Dopo alcune esperienza nel proprio paese, viaggia per l’Europa incrementando una serie di esperienze musicali. Nel 1975 Gabin Dabiré si stabilisce in Danimarca per studio ed entra in contatto con la musica sperimentale europea e con la musica orientale più tardi, che lo porterà a lunghe permanenze in India, dove ha modo di conoscere le musiche religiose, classiche ed etniche di queste paese, rapportandosi con i grandi maestri di SITAR, SAROD e di TABLAS. Rientrato in Europa, approfondisce lo studio delle percussioni africane e asiatiche, i cordofoni, il canto e la composizione. Crea con alcuni artisti milanesi il gruppo multimediale “CORRENTI MAGNETICHE” suoni e immagini dai primitivi all’elettronica con i quali produce “Futuro antico I e II”, “Les Balafons de Haute Volta”, “Les musiques de Haute Volta”, “Afganistan”. Negli stessi anni, con la sua formazione “YELBUNA” (Le Sorgenti), si esibisce in tutta Europa, catalizzando una grande attenzione da parte della stampa e del pubblico. In Italia, importante è il suo impegno per la diffusione della cultura africana fondando nel 1984 a Milano, con la collaborazione di Elena Albini Trissino dal Vello d’Oro, il “Centro di Promozione e Diffusione della Cultura Africana”, patrocinato dall’UNESCO, per lo sviluppo della letteratura, del cinema, del teatro, della danza e della musica.
Dopo aver dato il via alle più importanti manifestazioni che ancora oggi a Milano parlano di Africa, decide di dedicarsi in via esclusiva alla sua musica e nel 1987 si trasferisce in Toscana. Personaggio eclettico e polistrumentista passa dai cordofoni, alle percussioni, agli strumenti etnici. Nel suo percorso musicale,Gabin Dabiré ha potuto contare sulla collaborazione di vari prestigiosi artisti come: Mario Arcari – Walter Maioli – Riccardo Sinigaglia – Maurizio Deho – Tommaso Leydi – Mino De Martino – Lucas Flores – Giulio Capiozzo – Tullio De Piscopo – Paolo Giaro – Paolo Panigada – Jack Tama – Paolo Corsi – Bruno Genero – Cecilia Chailly – Bernardino Pennazzi – Dominic Miller – Manu Katché – Pino Palladino.

 

FAISAL TAHER & TINO FINOCCHIARO

Duo acustico – piano e voce araba. Provenienti da due culture musicali differenti, il singolare connubio artistico tra Tino Finocchiaro (pianoforte) e Faisal Taher (voce araba) affonda le sue origini nell’anno 1987, quando entrano a far parte dei Kunsertu. L’esperienza maturata in seno al gruppo, l’incisione di quattro album, le partecipazioni sia a diversi eventi televisivi che a vari festival e manifestazioni di rilievo internazionale, le numerose esibizioni dal vivo in Italia e in Europa, consolidano la loro intesa. In seguito allo scioglimento della band, Tino e Faisal intraprendono percorsi musicali differenti; li accomuneranno comunque la voglia di sperimentare nonchè il perfezionamento delle loro proprie tecniche di esecuzione. Faisal diventa co-fondatore del gruppo Dounia con i quali incide due dischi, collabora tra gli altri con Paolo Buonvino alla stesura di alcune colonne sonore per fiction di RAI-TV e si esibisce in importanti teatri della penisola. Tino collabora con diversi gruppi proseguendo gli studi di pianoforte e composizione. La frequenza alla Berkley Summer School gli apre ulteriori orizzonti grazie ai quali riscopre nuove dimensioni ed originali sonorità. Si dedica alla sperimentazione e all’improvvisazione di soluzioni melodiche, ritmiche ed armoniche proprie della musica contemporanea. Si muove inoltre tra la ricerca di nuovi itinerari più propriamente acustici e al tempo stesso continua il suo percorso di sperimentazione elettronica con l’ausilio di vari sinth e campionatori. Pubblica pere la Bèrben la partitura per pianoforte “Pensieri al tramonto”, brano molto intimistico caratterizzato da una particolare tessitura armonica.

JALÌ DIABATÈ

Jalì è figlio d’arte dato che la sua famiglia appartiene all’antica tradizione musicale dei Griot. I Diabaté tramandano l’arte dei griot da secoli e secoli e da padre in figlio dedicandosi in special modo alla narrazione di fatti e storie di antichi re.  Inoltre i Diabate sono anche abilissimi contadini tanto che la loro arte è considerata dalla popolazione africana come una sorte di magia. Jalì viene introdotto giovanissimo allo studio della Kora proprio dal nonno e dal padre, d’altra parte è proprio Jalì il nome che, tradizionalmente, viene dato ai suonatori di Kora. Il suo destino era segnato fin da bambino, così figlio di Dialì Moussa Diabaté, conosciuto col nome di Meta, e di Fatumata Kouyate, detta Fayinda o Mouskeda, muove precocemente i primi passi nel mondo della musica esibendosi con i fratelli in diverse località del Senegal.

La sua vena creativa lo ha portato ad ampliare le possibilità melodiche ed espressive della Kora e ad aggiungere al repertorio tradizionale brani di sua composizione con influenze moderne del sud-europa,  sua attuale residenza.

 

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