CAPO D’ORLANDO: CERCA UN PRESTITO ALLE POSTE E FINISCE DALL’USURAIO, MA POI LO DENUNCIA

Aveva bisogno di liquidità per portare avanti l’impresa. E per questo si era rivolto ad un funzionario di Poste Italiane, che negando ogni possibilità “legale” di ottenere un prestito, lo ha indirizzato ad un usuraio.

Questo in sintesi quanto è emerso dall’indagine che ha portato all’arresto, per usura, di Paolino Sottile, un 56enne di Capo d’Orlando, in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Patti. Indagine che ha coinvolto anche Marcello Restifo, 48 anni,  Funzionario dell’Ufficio Postale di Capo d’Orlando, che è stato sottoposto al divieto di dimora nella cittadina tirrenica.

I due sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, del reato di usura in danno di alcuni imprenditori orlandini.

L’operazione, denominata “Pecunia 2”,  nasce nel mese di marzo 2013 quando gli investigatori del Commissariato di P.S. hanno avviato un’indagine sui prestiti di denaro a tassi usurai convocando alcuni imprenditori vittime di usura che, una volta superato il muro rappresentato dall’imbarazzo nell’ammettere di essere vittime di usurai, hanno denunziato i fatti accaduti.

Pertanto, anche grazie all’attività tecnica effettuata dai poliziotti tramite intercettazioni ambientali e telefoniche, è stato possibile ricostruire l’intreccio criminale.

In particolare è emerso che nell’aprile 2011 un imprenditore orlandino che versava in gravi difficoltà economiche si era recato presso l’Ufficio Postale di Capo d’Orlando, chiedendo un prestito ad un Funzionario. Nella circostanza questi riferiva all’imprenditore che non era possibile percorrere vie istituzionali per ottenere il prestito richiesto, ma che avrebbe potuto rivolgersi al un suo conoscente, sottolineando di essere puntuale nelle scadenze dei pagamenti.

L’imprenditore si era visto costretto ad accettare e così il Funzionario dell’Ufficio Postale provvedeva a contattare l’usuraio ed a consegnargli, poco dopo, la somma contante di 3mila euro dietro il corrispettivo di un assegno postdatato di 3.600 euro, con in pratica un interesse mensile del 20%.

Pochi giorni prima della scadenza dell’assegno, il denunciante, non avendo la possibilità di coprire il titolo, si recava nuovamente presso l’Ufficio Postale, chiedendo una dilazione di pagamento, ma il Dirigente gli negava categoricamente tale possibilità, poiché altrimenti l’autore del prestito, si sarebbe presentato nell’ufficio postale inveendo contro di lui di fronte ai clienti.

Pertanto la vittima, recuperata la somma richiesta, tornava nell’Ufficio Postale consegnandola al Funzionario che gli restituiva l’assegno lasciato in garanzia.

Qualche mese dopo, l’imprenditore trovandosi nuovamente in difficoltà economiche, tornava dal Funzionario postale che, questa volta, si rifiutava di aiutarlo. Poco dopo facendo rientro nella sua attività, la vittima trovava sulla scrivania il biglietto da visita dell’usuraio. Pertanto lo contattava direttamente, facendo nascere un nuovo rapporto di prestiti con tassi usurai che dura dal novembre 2011 ad oggi.

A seguito dell’attività tecnica espletata dagli agenti del Commissariato di Capo D’Orlando è emerso, inoltre, che un imprenditore è vittima dello stesso usuraio.

 

 

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