#BOICOTTABARILLA: L’AZIENDA ITALIANA AL CENTRO DI UNA POLEMICA DOPO LO “SCIVOLONE” OMOFOBO

Su Twitter, rapidamente, l’hashtag #boicottabarilla è entrato tra i trend, diventando velocemente internazionale nella versione inglese. Su Facebook le campagne di comunicazione sulla pagina ufficiale sono state intasate di commenti nel medesimo senso. L’infelice e omofoba dichiarazione di Guido Barilla, presidente della multinazionale, mercoledì a «La Zanzara» di Radio 24 ha scatenato diverse reazioni in rete, raggiungendo anche Stuart Milk, noto attivista, difensore dei diritti LGBT (Lesbian, Gay, Bisexual e Transgender), fondatore e presidente della Fondazione Harvey Milk, primo rappresentante delle istituzioni americane a dichiararsi apertamente gay sulla cui storia il regista Gus Van Sant nel 2008 ha girato un film per cui il protagonista Sean Penn vinse l’Oscar nel 2009.

Nel suo profilo FB Milk scrive: “ Italy’s Barilla brand owner says “If gays don’t like our Never Promote Gay and never have a Pro Gay Ad policy, then they can just not eat our products and eat another brand”. My friend, Aurelio Mancuso , President of Equality Italia has called for a global boycott of the company’s pasta, sauces and snacks, saying Barilla’s Public comments were an “offensive provocation that promotes hate”.

Dunque il boicottaggio dell’azienda italiana che è “per la famiglia tradizionale” e “ non realizzerà mai uno spot con i gay” procede veloce, e le conseguenze sono al momento imprevedibili.

Chissà se basterà il dietrofront  di  Barilla, che giovedì mattina, ha emesso una nota, scusandosi  “ se le mie parole hanno generato fraintendimenti o polemiche, o se hanno urtato la sensibilità di alcune persone”.  Ma le “scuse” stanno sortendo effetti peggiori: ecco infatti cosa scrive Stuart MilkBarilla Update: Barilla now says, “I apologize if my words generated misunderstandings or if they offended the sensibilities of some people,” saying that he “respected everyone” but “Barilla is for traditional families, can even accept gay marriage but are against any adoptions by gays”. The new “apology” by Barilla have sparked even further boycott calls. Cioè le nuove “scuse” non fanno altro che incentivare il boicottaggio, (dal momento che si ribadisce che “tuttosommato possono accettare i matrimoni gay, ma sono assolutamente contrari alle adozioni”).

Intanto la “chiamata” al boicottaggio è stata intercettata da diversi quotidiani stranieri, producendo un effetto virale che certamente non sta facendo dormire sonni tranquilli al signor Barilla; qui l’inglese independent e lo spagnolo El pais.

 

 

 

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