CALCIO, ACR MESSINA: MONTELLA STROZZA L’URLO IN GOLA DEI GIALLOROSSI. CON L’APRILIA E’ 2-2

Acr Messina-Aprilia (Arbitro sig. Pierantonio Perotti, sezione di Legnano)

Non è l’aeroplanino che ha fatto sognare i tifosi della Roma, ma di certo quest’oggi Antonio Montella ha volato più in alto di tutti. Succede tutto nel secondo tempo: nonostante le prodezze di Corona e Parachì, lo zampone dell’attaccante ex Messina lascia il graffio più profondo su un match che a 5 secondi dalla fine (discutibili i quattro minuti di recupero concessi) cambia definitivamente volto e conferma la regola secondo la quale, nel calcio, davvero mai nulla è scontato. Al Messina servivano i tre punti e una prestazione sontuosa per scacciare i fantasmi di Castel Rigone: i primi, Catalano e company li hanno solo sfiorati, la seconda è arrivata, sebbene solo nel secondo tempo. Il Messina, nonostante l’amaro in bocca, guarda con fiducia e ottimismo al futuro, ma prima di poter affermare che questa squadra è cresciuta ed è pronta al grande salto, bisogna ancora aspettare di vedere le prestazioni in trasferta e risolvere il problema “difesa”.

La cronaca. Il Messina scende in campo con Lagomarsini in porta, Caldore e Bolzan sugli esterni insieme ai centrali Ignoffo e Silvestri; a centrocampo solita mediana con Bucolo e Simonetti, Gherardi e Ferreira esterni e Lasagna alle spalle di Corona . Chiaria, già in forte dubbio alla vigilia, non è neanche in panchina. Per l’Aprilia Ragni, Impagliazzo, Frigerio, Amadio, Marino, De Luca, Ferrara V.,Corsi, Ferrara N., Mazzarani, D’anna. Parte bene il Messina che nei primi dieci minuti sembra in palla e pressa alto, creando diverse mischie in area, la più pericolosa delle quali vede al 4’ Silvestri mancare di poco il pallone di testa. Al 18’ Corona, servito in area da un ottimo Lasagna, scivola mentre tenta di andare al tiro e non riesce a concludere. Al 21’ ecco la prima azione degli ospiti che dopo i primi minuti di pressing soffocante da parte dei giallorossi riescono ad uscire dalla propria metà campo e respirare: Mazzarani però manda alto dai 20 metri. Due minuti dopo ancora Aprilia con Ferrara che penetra in area grazie ad un uno-due con l’omonimo compagno di squadra ma si imbatte in un ottimo Lagomarsini che chiude per ben due volte prodigiosamente lo specchio della porta. Intorno alla mezz’ora la gara diventa vivace e le occasioni arrivano da entrambi le parti: al 29’ bella girata di Ignoffo su corner di Bolzan, ma il tiro troppo debole finisce sui guantoni dell’estremo difensore ospite; al 30’ Ferrara per gli ospiti risponde con una botta dalla distanza che non sorprende Lagomarsini, mentre su capovolgimento di fronte Bucolo manda alto un tiro potente. Al 35’ brivido per i tifosi: Lasagna imbecca con un delizioso assist la corrente Gherardi che si avvia verso la porta avversaria, ma viene fermato dalla segnalazione di offside e un minuto dopo ancora Lasagna tira centrale. Sul finale di primo tempo gli ospiti provano prima con Mazzarani al 37’, che manda alto di testa, e poi con Corsi su punizione al 44’, con un tiro non di molto alto sulla traversa. Il Messina risponde con un’altra galoppata di Gherardi sulla destra fermata dall’intervento di un difensore e con Ferreira che prima gira debolmente al 40’ e poi su traversone deviato di Corona spaventa di testa Ragni, mandando di poco alto il pallone. Finisce così un primo tempo tutto sommato equilibrato.

Il secondo tempo si apre con un tiro dal limite rasoterra di Pedro Ferreira che non intimorisce Ragni, mentre al 6’ è Lasagna, dopo un bell’accentramento, a tirare alto e scaldare i tifosi. All’8’ Ignoffo si becca il giallo e al 9’ ecco il primo cambio per i giallorossi, con Parachì che rileva Gherardi. Al 13’ sempre un attivissimo Lasagna non riesce ad imprimere potenza al suo debole piatto destro e 5 minuti dopo è il compagno di reparto, Corona, ad andare più vicino al gol, con un tiro di contro balzo su disimpegno errato da parte del difensore, un tiro che termina di poco alla sinistra del portiere ospite. Al 17’, per l’Aprilia dentro Barbuti al posto di Ferrara. Si rivedono gli ospiti, pericolosissimi: al 19’ Mazzarani si insinua sulla sinistra e manda alto da posizione defilata (ma non troppo), al 20’ D’Anna tira centrale dai venti metri e al 22’ Ferrara sfiora il gol del vantaggio con un rasoterra in diagonale a fin di palo. La risposta dei giallorossi è affidata al destro di Parachì che dalla distanza impensierisce Ragni. Ancora cambi: al 23’ Montella subentra all’altro Ferrara e al 25’ Guerriera prende il posto di uno spento e confuso Simonetti. Al 28’ ecco il primo gol del match: capolavoro di Corona che sfrutta un ottimo assist di Bucolo e ,con palleggio e sombrero, supera il marcatore e insacca al volo, esaltando il S.Filippo. Solo gol di pregevole fattura per Re Giorgio, una garanzia in avanti anche quando non brilla. Passano pochi minuti e arriva la prima rete di Montella che, esattamente al 33’, trasforma uno splendido tiro alla sinistra di Lagomarsini in rete. Il Messina non si abbatte e torna quattro minuti dopo in vantaggio: questa volta la prodezza è firmata Parachì, con il messinese in grado di piazzare il suo destro a giro, imparabile per Ragni. Nuova perla e risultato sul 2-1. Il Messina da qui gestisce il match senza preoccupazioni e sostituisce Ferreira con Quintoni, giusto per coprirsi. Ma nel finale arriva la doccia fredda: prima al 45’ Montella manca incredibilmente al volo la rovesciata a due passi dalla porta, in un’azione molto convulsa e caratterizzata da una serie di goffi rimpalli, poi a 5 secondi dalla fine, altro sinistro micidiale sul quale neanche Lagomarsini può nulla e che lascia tutti a bocca aperta, strozzando l’urlo in gola a tifosi e giocatori. Il match termina con una generosa curva che applaude e incoraggia i propri giocatori, increduli e amareggiati.

Buona dunque la prestazione, soprattutto nel secondo tempo, in cui la squadra ha mostrato carattere nel ribadire la propria superiorità. E’ anche vero però che l’Aprilia, ottimamente messa in campo dal proprio allenatore, ha saputo reagire e credere fino all’ultimo al pareggio, arrivato grazie alle perle di Montella. In avanti Lasagna ha fatto vedere buone cose, sebbene l’intesa con Corona sia ancora da affinare. Dietro, nonostante le buone prove di Ignoffo e Silvestri, probabilmente bisogna limare il reparto. (ROBERTO FAZIO)

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