PD: LA SICILIA SCEGLIE CUPERLO, NELLA MESSINA “NEORENZIANA” E’ SCONTRO TRA GENOVESE E PANARELLO

Oltre 30 mila iscritti al Pd hanno scelto di sostenere il triestino Gianni Cuperlo, che supera di  circa 7 punti di scarto Matteo Renzi.

Si chiude così questa prima tappa della corsa alla segreteria nazionale del Partito democratico, con il candidato bersaniano e dalemiano che vince con il 48,4 percento delle preferenze espresse dagli iscritti al Pd nei circoli di tutta la Sicilia, lo segue Renzi con il 41 e mezzo. Molto staccati gli altri due candidati alla guida dei democratici, Pippo Civati e Gianni Pittella che ottengono, rispettivamente, il 5,8 e il 4, 2 percento dei voti.

Resta clamorosamente “renziana” Messina, con il 64,/% in città ed oltre il 67% in provincia a sostenere  Renzi che a Palermo ha vinto con uno scarto di 3 voti su Cuperlo.  E mentre si commenta la “valenza straordinaria” di un risultato che appare come una sconfitta per l’apparato che era tutto dalla parte di Renzi, da Francantonio Genovese a Nino Papania fino al segretario uscente Giuseppe Lupo, a Messina scoppia la guerra tra Genovese e Panarello sui congressi fantasma con la richiesta di  annullamento delle votazioni nei circoli 3 ed 8, mentre altre irregolarità sono state segnalate al circolo 4.

“La gestione dell’organizzazione dell’intera fase congressuale è di pertinenza della Commissione provinciale per il congresso, unico organismo deputato a svolgere tale compito, per il quale non ho ricoperto, né direttamente né indirettamente, alcun ruolo- ha risposto Genovese che ha “ricordato” a chi adesso lo attacca, di aver richiesto il suo intervento politico, la su “mediazione”  fino a poco prima della polemica, alzando un “polverone di facili accuse”.

” La mia posizione di assoluto rispetto e di non interferenza nei confronti del lavoro della Commissione è stato tale da indurre, in più di un’occasione, proprio l’On. Panarello a chiedermi un’azione di mediazione con l’area a cui appartengo – ha dichiarato Genovese –  Resto dunque stupito dalle parole pronunciate in queste ore e dal ruolo che mi sarebbe stato attribuito proprio da chi ha, invece, sollecitato un mio intervento. In queste settimane, la Commissione, che conta al suo interno rappresentanti di tutte le aree del PD, ha lavorato per ristabilire la compattezza del partito a Messina, manifestata con la scelta unitaria di un segretario provinciale, la cui candidatura è stata sottoscritta anche dall’On. Panarello. L’organizzazione di un congresso non è di facile gestione, soprattutto in tempi talmente stringati e quando palesa l’ambizione di un cambiamento di volto e di marcia dell’azione politica di un partito. Comprendo quindi tensioni e nervosismo davanti a defaillance come quelle lamentate dall’On. Panarello, le cui cause andrebbero ricercate altrove, in ambienti a lui più vicini, senza tentare di coprire con un polverone di facili accuse le responsabilità reali, non solo delle falle procedurali  ma anche di un risultato politico per qualcuno certamente deludente”.

Panarello non resta in silenzio, e ribadisce che la seclta di sostenere un candidato unitario (parliamo di Ridolfo, che infatti è stato ufficialmente eletto ) è stata proposta dall’onorevole Lupo: “In ogni caso  la scelta di gestire unitariamente il partito, che anche io ho condiviso, non fa certo venire meno la necessità di rispettare le regole congressuali. Evidentemente c’è chi crede che il consenso possa essere strumento per superare il rispetto delle regole”.

Sulla questione è intervenuto con un comunicato anche il presidente della Commissione provinciale per il Congresso che in merito ai Congressi fantasma ha spiegato:  “Intanto, appare indispensabile sottolineare come la Commissione Provinciale per il Congresso, sebbene composta anche dai rappresentanti le mozioni congressuali, non è diretta emanazione di nessun deputato, ma ha sempre lavorato, pur nelle difficoltà, per garantire una piena agibilità ed il corretto svolgimento di tutte le fasi congressuali- scrive il presidente della CpC Enzo Ciccolo- Ne è testimonianza il fatto che lo stesso organismo ha costantemente ricercato e trovato una sintesi tra le varie posizioni legittimamente rappresentate. Inoltre, le supposte irregolarità  fanno riferimento alla città capoluogo casualmente tralasciando le potenziali imperfezioni in termini sia di convocazione che, di conseguenza, di partecipazione in circoli siti in provincia e riconducibili per come emerge dai dati elettorali congressuali, a vari esponenti istituzionali del PD provinciale. Si parla peraltro di  irregolarità facendo riferimento ai circoli di Messina n. 3, 4 e 8, in riferimento ai quali si sono verificate piccole sviste, comprensibili e giustificabili nell’ambito dello svolgimento di 78 riunioni di circolo in due giorni che la commissione  ha faticosamente gestito con successo; piccoli difetti  della stessa natura di quelli che si sono verificati in provincia (dove però nessuno ha sollevato problemi) che comunque non hanno impedito agli iscritti di votare per le mozioni. Pertanto, nella consapevolezza delle difficoltà scaturenti dall’organizzazione di 126 riunioni di Circolo sparse su tutto il territorio provinciale e sviluppatesi in un arco di tempo risicatissimo, la CpC, riafferma la piena legittimità delle metodologie utilizzate, fermo restando che effettuerà un’attenta verifica dei parametri imposti dal Regolamento”.

Anche in questo caso la risposta di Panarello non si è fatta attendere : “E’ inaccettabile che il presidente di una commissione di garanzia invece di rispondere nelle sedi opportune alluda con un comunicato stampa a presunte anomalie avvenute in altri congressi: chi presiede un organo di garanzia, di fronte a violazioni della regole interviene per contrastarle, non minaccia certo ritorsioni nei confronti di chi ha denunciato irregolarità evidenti. A questo punto mi aspetto che l’autore di certe dichiarazioni farneticanti si astenga dal valutare il ricorso che ho presentato insieme con altri esponenti del PD su tre congressi in città”.

 

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