IL NCD RADUNA IL GOTHA PROVICIALE: PRIMA ASSEMBLEA DEI QUADRI DIRIGENTI A MILAZZO

Una domenica mattina sotto le insegne del Nuovo Centro Destra quella che ha caratterizzato l’incontro di oggi a Milazzo. Nonostante le condizioni meterologicamente preoccupanti, l’allerta non ha rappresentato un ostacolo allo svolgimento della prima assemblea dei quadri dirigenti del NCD, tenutasi a Palazzo D’Amico.

Insomma, i mala tempora non hanno inficiato il numero di presenze di quanti – supporters, amici e amministratori di Messina e provincia – hanno voluto prendere parte all’incontro, causando peró l’assenza di Giovanni La Via, capogruppo NCD al Parlamento Europeo, che per colpa della fitta pioggia non è riuscito a raggiungere il comune tirrenico.

“Abbiamo chiamato a raccolta i tantissimi amministratori che con grande entusiasmo hanno già aderito a quello che di fatto si candida a diventare il vero centro destra d’Italia,con la leadership di Angelino Alfano“, scrive in una nota l’on. Nino Germanà. “La nuova formazione politica nata da poche settimane – continua l’onorevole – già vanta 30 senatori, 29 deputati, 1 presidente di Regione, 16 assessori regionali, presidenti di provincie, quasi 100 deputati regionali, 7 europarlamentari e migliaia di amministratori locali e vuole riportare la politica nel territorio a servizio dello stesso“.

A fare gli onori di casa, oltre il già citato deputato regionale, anche l’on. Vincenzo Garofalo e il sen. Bruno Mancuso. Numerosi gli interventi dei presenti: di alcuni era già nota la posizione assunta in seguito allo “scisma” in casa Pdl, mente su altri, nonostante già circolassero voci (talvolta discordanti), si sono avute conferme ufficiali proprio in occasione dell’assemblea odierna. Presenti, tra gli altri, l’ex assessore Dario Caroniti e i consiglieri comunali Daniela Faranda e Nicola Crisafi. Seduti tra le prime file anche l’ex consigliere provinciale Francesco Rella e l’evergreen Nanni Ricevuto: “non poteva che essere con noi“, commenta Germanà. “Basta guardare alle scelte che hanno contraddistinto la sua carriera per capire che è uomo di grande intuito politico”, conclude riferendosi all’ultimo ospite di Palazzo dei Leoni, il quale non ha, in alcun modo, risentito del passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica e, oggi, si appresta ad entrare a gamba tesa nella Terza.

Dunque via a questo progetto politico in chiave 3.0 che, apparentemente, segna la fine di un’era e l’inizio di una nuova fase, orfana del leader di sempre. Assumendo questa posizione, il NCD adotta un modus che non disconosce il passato, mantiene le radici liberali ma si emancipa da quella figura carismatica – ma spesso limitante – che, come una zavorra, spesso si era dimostrata azzoppante per gli azzurri ed è costata la mancata fidelizzazione di quella porzione di elettorato cui il Cavaliere è inviso.

Da destra a sinistra, la dicotomia tra anti e pro Berlusconi ha contribuito – per qualcuno ha anche costituito un alibi – a generare una condizione di stallo nella governance del Paese in questi anni: una stasi che oggi, verosimilmente, dovrebbe riuscire a sbloccarsi, attraverso un rimescolamento delle carte e un nuovo posizionamento dei pezzi sulla scacchiera della politica italiana, tanto da una parte quanto dall’altra, tanto nel NCD quanto nel Pd postprimarie.

Ma di ulteriori movimenti di torri, re, regine e fanti, c’è da credere, parleremo dopo aver allestito l’albero di Natale. (ELEONORA URZì)

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