CALCIO, CITTA’ DI MESSINA: ENNESIMO K.O, MA DE LEO CRITICA DURAMENTE L’OPERATO ARBITRALE

Anche a Rende, nel recupero della quattordicesima giornata, il Città di Messina subisce una sconfitta che certifica la crisi nera della squadra, ma anche il complicato rapporto con i fischietti in questa stagione sportiva. Anche questo match è, infatti, stato pesantemente  condizionato dalle dubbie decisioni del direttore di gara, che hanno portato intorno alla mezz’ora del primo tempo,  nel giro di soli tre minuti, all’espulsione per doppia ammonizione dell’attaccante Bruno, reo di aver simulato in entrambi i casi, nonostante in occasione del secondo intervento arbitrale sembrasse netto il fallo da rigore. Episodio, questo, che ha fatto infuriare tutte le componenti della società e, come la goccia che fa traboccare il vaso, ha fatto esplodere la polemica: dal tecnico Di Maria, anch’egli espulso per proteste, alla società che questa volta non è rimasta a guardare ma ha duramente criticato, attraverso le eloquenti parole del vicepresidente Giampiero De Leo, l’operato degli arbitri sin dall’inizio del campionato,  denunciando evidenti tentativi di sabotaggio del cammino della squadra in questa stagione.

Questa la completa nota ufficiale rilasciata alla stampa:  “L’ennesimo episodio assurdo che si è verificato ieri a Rende, penalizzando pesantemente la nostra squadra, e mi riferisco all’inconcepibile espulsione di un nostro calciatore ed alla mancata concessione di un evidente calcio di rigore, è solo l’ultimo di una lunga serie che si protrae dall’inizio della stagione e che adesso non può più davvero essere tollerata. Ogni partita è diventata l’occasione per mortificare i sacrifici, il lavoro, gli investimenti che da alcuni anni affrontiamo, nell’unico interesse di fare qualcosa di positivo per la nostra Città. È ormai evidente che espulsioni, calci di rigore negati, gol annullati, ammende assurde, deferimenti immotivati e relative sanzioni, non possono rientrare nelle normali casistiche che accompagnano una stagione sportiva, ma, ne sono convinto, sono forti segnali negativi che vengono inviati nei nostri confronti e non possono ormai più essere tollerati, ma che non possiamo esimerci di valutare nella loro effettiva gravità e nel loro significato. Ho maturato la convinzione che si voglia impedire a questa società di continuare serenamente il proprio percorso, e credo necessario a questo punto valutare tutti gli scenari, non escludendo anche soluzioni eclatanti. Giovanni Piero De Leo”.

La cronaca del match racconta di un Città di Messina impegnato soprattutto a difendersi nella prima frazione: padroni di casa vicini al gol al 10’, quando Cammaroto e provvidenziale a salvare il tap-in di Pignatta, e sul recupero della prima frazione, quando un grande Fazzino si oppone alla punizione di Musacco. Messinesi pericolosi solo al 27’ con Vella, lanciato da Camarda, che supera un avversario ma spedisce sull’esterno della rete da posizione favorevole. Nella ripresa vantaggio lampo dei calabresi al 3’: gol rocambolesco quello di Grisolia che trova con il suo tiro le deviazioni di due difensori giallorossi, letali per Fazzino. Il Rende potrebbe aumentare il vantaggio al 10’ ma Casciaro manca la deviazione finale. Al 38’ Leta calcia a botta sicura con Fazzino fuori dai pali ma è ancora Cammaroto a salvare la porta. L’unico tiro in porta degli ospiti arriva al 47’, quando Manfrè esce da una mischia e riesce a concludere, vedendosi però neutralizzato il suo tentativo. (ROBERTO FAZIO)

 

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