SPUNTI DI VISTA, RIFLESSIONI SUL GENERE UMANO DA GANDHI AI GIORNI NOSTRI

La chitarra di Nicola Oteri accompagna l’entrata in scena di Luca Fiorino per “Spunti di vista”, il terzo appuntamento della rassegna “Atto Unico. Scene di Vita. Vite di Scena” a cura di QuasiAnonimaProduzioni. Ed è la bandiera italiana, che copre un fantoccio al centro del palco – le scene sono di Giulia Drogo – ciò che attira l’attenzione dell’attore e del pubblico. Simbolo di un paese e dei suoi cittadini, a cui Fiorino – autore del testo, ispirato alle parole di Giorgio Gaber, Gandhi, Bertold Brecht, Pier Paolo Pasolini, Giovanni Guareschi, Antonio Gramsci e John Keats – lancia un grido d’allarme: rispetto alle derive verso le quali abitudini silenti possono condurre, per la necessità di domandarsi se non sia il caso di tenere l’attenzione e la guardia alta rispetto ad alcuni aspetti della nostra vita.

“Lo spettacolo parla alle persone di problemi che esistono e stanno al di fuori dalla porta del teatro e con i quali ci si confronta continuamente. Per questo – ha sottolineato l’attore – credo abbia le potenzialità per essere un lavoro perennemente in fieri, insomma materia in movimento”.

Lungo quel “filo rosso” che lo spettacolo insegue, Luca Fiorino ha legato in una trama fitta di rimandi impliciti ed espliciti, le riflessioni sul genere umano di cantautori, filosofi, poeti, intellettuali, politici di epoche, estrazione e cultura diverse con quelle degli uomini e delle donne dei giorni nostri. Gaber, Gandhi, Brecht,  Pasolini, Guareschi, Gramsci e Keats, con i loro audaci punti di vista, hanno rivissuto sulla scena nelle parole e nei gesti dell’attore e autore, invitando indirettamente il pubblico a porsi delle domande, secche, sferzanti, quasi fastidiose, nel tentativo di risvegliare le coscienze dal torpore delle abitudini. E a fine rappresentazione, tra gli applausi, il grido d’allarme si fa ancora più attuale, ancora più locale, con Fiorino e Oteri che dal palco del Teatro Savio parlano al pubblico in sala delle enormi difficoltà in cui si dibatte ll teatro e il mondo della cultura a Messina forse più che altrove. “Questa rassegna è un miracolo – hanno concluso i protagonisti di “Spunti di Vista” – e tanti spettatori testimoniano il bisogno in città di queste iniziative. Non possiamo rinunciare al bisogno di arte, cultura e bellezza”.

Il prossimo appuntamento con la rassegna “Atto Unico. Scene di Vita. Vite di Scena” è per domenica 29 dicembre, sempre alle 21.00 al Teatro Savio, con “Ritratti (anche le iene sono fotogeniche)”, di e con Donatella Venuti. In un’era in cui la violenza sulla donna inizia ad essere denunciata, lo spettacolo, con le musiche composte e eseguite dal vivo dal maestro Arcadio Lombardo, offre i ritratti di tre donne nello stesso tempo vittime e assassine, il cui crimine è soprattutto lo sfogo contro una società che le svilisce.  

 

 

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