AND THE WINNER IS: I TOP E I FLOP DEL 2013

Ed alla fine il 2013 è finito davvero, ed era pure ora.
Non è stato un anno straordinario, per mille motivi su cui non mi dilungo.
Dal punto di vista cinematografico sono state più le delusioni che le sorprese, ma questo è un fatto più o meno normale: chi è appassionato di Cinema ha spesso delle aspettative molto alte su certi titoli in uscita ed è noto che la prima causa al mondo delle delusioni sia, appunto, l’aspettativa alta.
E quindi, visto che la fine di un anno coincide sempre con un momento di bilancio, ecco a voi le 5 maggiori delusioni cinematografiche del 2013 secondo il sottoscritto.
E sottolineo la parola “delusioni”: non si tratta dei film più brutti, ma dei film più deludenti.

5° posto

Bling Ring

Non sono mai stato un grande estimatore di Sofia Coppola; ho trovato insopportabili tutti i suoi film, eccetto Lost in Translation, che ho sopportato solo per la presenza del magnifico Bill Murray.
Se dovessi fare una classifica dei film più brutti dell’anno questo rischierebbe seriamente di essere in testa, ma visto che si tratta di delusioni, Bling Ring può benissimo stare in quinta posizione: non mi aspettavo certo un capolavoro dalla Coppola. Un film che vuole raccontare il “vuoto” di una generazione immaginaria, non raccontando niente, con una regia spocchiosa e supponente, il cui apice lo raggiunge in certi rallenty infiniti e senza nessun senso. A Sofia, che ci legge, vorrei dire questo: non è obbligatorio fare la regista, cambia mestiere, saremo tutti più contenti.

4° posto

World War Z

In questo caso la delusione è cocente per un motivo preciso: il libro da cui è stato tratto il film è pieno di implicazioni molto interessanti, che avrebbero dato spessore ad un film di genere. E quando si dà spessore ad un film di genere, si rischia seriamente di lasciare un segno. In generale trovo sia sbagliato paragonare un film al libro da cui è tratto, letteratura e cinema sono due mezzi diversi, e quando un autore cinematografico prende in mano un libro per farne un film, dovrebbe avere un’idea di come stravolgere il punto di vista dello scrittore; un po’ come fece Kubrick con Shining. Altrimenti non ha molto senso raccontare la stessa storia. In questo caso però si è svuotata la storia di ogni significato senza metterci niente; quello che rimane è un noiosissimo film, che cerca di sfruttare la moda degli zombie e quella, intramontabile, di Brad Pitt.

3° posto

Gli Amanti Passeggeri

Ed eccoci sul podio. Pedro Almodovar confeziona un cinepanettone che se l’avesse girato Neri Parenti saremmo tutti d’accordo col dire che il Cinema è morto. Invece visto che l’ha girato il grande Almodovar, qualcuno ha persino osato parlare di bel film. Volgare senza essere dissacrante, pretestuoso quando vuole virare sul grottesco, banale al limite della decenza. A pensarci, nonostante siano passati molti mesi, mi vengono ancora i brividi.

2° posto

La Grande Bellezza

Prima che partano gli insulti, faccio una premessa che vale sia per questo che per il vincitore.
Lo scopo di fare un film è quello di raccontare una Storia; per raccontare una Storia attraverso il mezzo cinematografico ci sono moltissime regole da seguire, altrimenti tutto l’impianto non funziona.
La sceneggiatura di un film è il punto di partenza, la traccia che il regista segue, o dovrebbe seguire, per potersi orientare e per portare a termine il lavoro.
E la sceneggiatura viene scritta seguendo delle regole drammaturgiche ben precise; certe regole non servono solo a rompere le palle o a rendere la vita dell'”artista” più dura possibile, servono perché senza quelle regole il processo di immedesimazione dello spettatore viene a mancare, o del tutto (come in questo caso) o parzialmente.
Sorrentino è bravo, ma bravo davvero: nel film sono moltissime le scene esteticamente belle, alcune anche con un significato che va al di là della bellezza pura e semplice: il problema è che manca del tutto una storia, un conflitto, qualunque cosa attraverso la quale si possa sublimare la critica ad un certo stile di vita che il regista si era prefissato di fare. Il film sta vincendo premi in tutto il mondo, magari lo candideranno all’oscar, e chissà cos’altro. Per quanto mi riguarda tutto questo non ha molta importanza, gente come Hitchcock o Tim Burton non hanno mai vinto un Oscar, quanto serio può essere un premio del genere?

1° posto

Django Unchained

In moltissime classifiche dei film più belli dell’anno Django Unchained è se non primo, tra i primi. Qui invece si trova al primo posto per motivi opposti. Ribadisco un concetto: non è il film più brutto dell’anno, ci mancherebbe, ma di sicuro è il più deludente. Pensate alle premesse: Tarantino che fa un Western, roba da far venire un orgasmo al solo pensiero. Poi però il film l’ho visto e, a parte il fatto che non è affatto un Western (non basta un cavallo e della polvere per fare di un film un Western), il film è scritto con i piedi.
A parte Django, gli altri personaggi non hanno una motivazione tale da giustificare le azioni che compiono, il culmine della storia arriva troppo presto (o il finale troppo tardi), il tutto è girato da male a malissimo, montato peggio. Ho anche da ridire sulla colonna sonora, il rap nella scena d’azione finale trovo sia tremendo (ma qui è una cosa soggettiva, ero stremato a quel punto).
Quentin Tarantino ha dimostrato di essere bravo sia a scrivere (Le Iene docet), sia a dirigere (Jackie Brown, ad oggi suo miglior film); questo scivolone lo trovo inspiegabile. E lo dice un suo estimatore, a cui sono piaciuti tutti i suoi film (eccetto Grindhouse a dire il vero).

Infine piccolo sconfinamento verso le serie TV: Dexter è senza dubbio la serie peggiore dell’anno; dopo le prime stagioni molto fighe, la serie si è spenta, fino a quando, quest’anno, finalmente, è finita con un manuale di come non si scriva un finale di serie. Tremendo

La classifica dei film più belli dell’anno, non è una classifica in senso stretto per due motivi; molti bei film si trovano nelle pieghe della piccola distribuzione, e non li ho potuti vedere: sospetto che ci siano almeno un paio di titoli che sarebbero potuti essere in classifica, ma che non ho visto. Inoltre i 4 titoli che ho scelto sono talmente belli che non riesco a farne una classifica, per cui ve li elenco in rigoroso ordine alfabetico:

Gravity

Come può un film di fantascienza con Sandra Bullock protagonista, un film senza praticamente dialoghi, essere un buon film? Può se dietro la macchina da presa c’è un regista talentuoso, che in questo caso è particolarmente ispirato: Cuaròn riesce con una regia magnifica a proiettarci nello spazio, e a farci immergere in una storia di fortissimo impatto emotivo nella sua semplicità. E in più riesce anche a fare una cosa che pochissimi (grandi) registi sono riusciti a fare: dare un senso cinematografico ed artistico alla terza dimensione.

Nella Casa

A proposito del pistolotto sulla sceneggiatura che ho scritto parlando de La Grande Bellezza, Ozon, regista francese, ne ha fatto un film: Nella Casa è un film magnifico, un manuale di drammaturgia, ma molto, molto di più.

 

Wolf Children

 

Grazie alla Nexo Digital quest’anno siamo riusciti a vedere una serie di capolavori Anime su grande schermo. E tra questi il capolavoro di Mamoru Hosoda, già regista del bellissimo La Ragazza che Saltava nel Tempo. Wolf Children è un film che parla benissimo di diversità, accettazione di sè stessi, tolleranza, famiglia; dovrebbe essere obbligatorio nelle scuole, dalle elementari alle superiori. Ma viviamo in un mondo tutto strano. Per il momento sappiate che uscirà in dvd e blu ray il 29 gennaio.

 

Zero Dark Thirty

Kathryn Bigelow ci racconta i 10 anni in cui la CIA ha dato la caccia a Bin Laden, fino alla sua cattura. Film duro, senza sconti, profondamente rispettoso nei confronti dello spettatore e in più girato benissimo da una regista che in quanto a bravura mette sotto i piedi parecchi suoi colleghi, compreso il suo ex marito.

E infine, piccolo sconfinamento verso le serie TV: in molte classifiche vedrete Breaking Bad come miglior serie, ed a ragione: Breaking Bad nel 2013 ha visto la sua ultima stagione con un finale di serie bellissimo. Ma la palma di miglior serie dell’anno per quanto mi riguarda va a Real Humans, serie svedese fantascientifica stupenda.

E adesso fuoco alle polveri 🙂
Tra le altre cose, aggiungete anche le vostre classifiche.

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