CASO SANTAGATI: LA LETTERINA DEI CONSIGLIERI DELLA IV CIRCOSCRIZIONE E “L’ARTE DI TACERE”

Giunge notizia di una “letterina affettuosa” che alcuni consiglieri della IV circoscrizione avrebbero inviato al comm. Santagati per manifestargli solidarietà per quanto accaduto nei giorni scorsi.

Bipartisan il sostegno espresso al responsabile dimissionario del reparto Decoro Urbano della Polizia Municipale per i fatti occorsi e di cui vi avevamo raccontato (vedi articolo).

In tale missiva, tra l’altro, i rappresentanti del quartiere, invitano il sindaco Renato Accorinti a respingere le dimissioni del Commissario “ripristinando le unità in forza al nucleo decoro, in relazione alla complessa operatività dei servizi ed alla vastità del territorio comunale”. C’ è solo un piccolissimo problema: chi legge gli atti (ma anche solo i giornali), insomma, chi si informa,  sa cos’è avvenuto e  di certo avrà compreso che nessun trasferimento è stato operato dal reparto di Decoro Urbano a quello dell’Annona, in modo permanente, si è invece trattato di una richiesta di collaborazione-potremmo dire banalmente- che tra i reparti dovrebbe essere ovvia, trattandosi di un corpo assolutamente sotto organico e con delle criticità che sono sotto gli occhi di tutti, in una città con esigenze altrettanto palesi. Quindi, a tal punto, vien da chiedersi come stiano le cose: forse i firmatari della lettera non concordano sulla necessità che si crei collaborazione e mobilità provvisoria laddove si necessiti, a seconda dei casi, o semplicemente si sono pronunciati senza sapere?

Probabilmente, prima di armarsi di penna e calamaio, non si sono presi la briga di appurare davvero quale fosse l’argomento su cui -inspiegabilmente- gli premeva intervenire, oppure si tratta del sano populismo che, per guadagnare un po’ di ribalta, non guasta mai?

Ad indirizzare la richiesta a Palazzo Zanca sarebbero stati i consiglieri di quartiere Bonfiglio, Caruso, Coletta, De Pasquale, Giannetto, Lauro, Mancuso, Smedile, Travisano e Vitanza, si apprende dalla nota diramata.

Fatto constare l’errore (o misunderstanding, che suona meno accusatorio), qualcuno ammette di essersi “fidato” dell’altro/a collega che gli aveva illustrato maldestramente la situazione, facendola passare per ciò che non era: ma la responsabilità va alla leggerezza di chi non va a fondo, sempre. Touché! Sbagliando s’impara.

D’altra parte, a questo punto, circa la richiesta al primo cittadino di respingere le dimissioni del Comandante richiedente, come la si mette? Giacchè  suffragate da motivazioni figlie di falsa credenza (o ignoranza), che se ne fa adesso?  Restano comunque in essere le esortazioni a prescindere dalle motivazioni che le reggevano?

Chiaramente il nostro augurio è che la situazione si rilassi e rientri perché di risorse competenti la nostra città ha bisogno e la Polizia Municipale in particolar modo, ma ai consiglieri non possiamo che dedicare, con una punta di sarcasmo, un aforisma di Joseph Antoine Dinouart: È proprio dell’uomo coraggioso parlare poco e compiere grandi imprese; è proprio dell’uomo di buon senso parlare poco e dire sempre cose ragionevoli. (da L’arte di Tacere)

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