CHIUSURA CDL MAGISTRALE INGEGNERIA ELETTRONICA, PRO E CONTRO. MA NON CI LAMENTIAMO DELLA FUGA DI CERVELLI

Sta facendo discutere molto, nelle ultime ore, la chiusura del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica (che avrà effetto a partire dall’anno accademico 2014/15) deliberata dal Senato Accademico. Docenti e studenti si sono scagliati contro il Rettore Pietro Navarra per una decisione abbastanza strana, visto che l’ex Facoltà di Ingegneria ha sempre rappresentato il fiore all’occhiello per l’Ateneo peloritano, valorizzato spesso dai tanti lavori dei propri laureati, diventati celebri in tutta Italia e non solo. Basti pensare ad uno dei casi più recenti, ossia l’invenzione dell’applicazione “Safely”, destinata all’industria degli smartphone, capace di monitorare e segnalare eventuali anomalie presenti nei gas di scarico prodotti dall’espirato, progettata da Nicola Donato e Giovanni Neri, rispettivamente un ricercatore ed un docente appartenenti al  Dipartimento di Ingegneria Elettronica, Chimica e Ingegneria Industriale.

Ma per quale motivo è stata decisa la chiusura del Corso suddetto?
L’Ateneo ha fatto sapere che al momento non vi è alcun iscritto al Cdl Magistrale in Ingegneria Elettronica, mentre coloro che, in attesa del conseguimento della laurea triennale, si sono iscritti con riserva, sono già in ritardo di un semestre rispetto all’inizio dell’anno accademico. Tuttavia è importante precisare che non vi sono problemi per chi si è iscritto quest’anno con riserva e si laureerà nell’imminente sessione di marzo. Infatti chi si laurea a marzo, potrà formalizzare la domanda d’iscrizione già presentata ad ottobre relativa all’anno accademico in corso. Per l’A.A. 2014/15, invece, non saranno accettati iscritti, poiché, come detto, il corso sarà soppresso. Chi vorrà continuare i suoi studi, dovrà farlo, se potrà, in un altro Ateneo, di un’altra città.
Ieri 15 laureati al corso in questione avevano scritto una lettera con la quale esprimevano il loro disappunto verso una decisione che “penalizza un corso che intende non abbassare il livello didattico ma che ha sempre puntato sulle qualità dei giovani ingegneri formati”. I firmatari della lettera sottolineano come si stia procedendo alla soppressione di “un corso solido basato su un percorso chiaro, in qui quel che restava della triennale sarebbe stato approfondito e concluso nella magistrale”. Ai 15 laureati, si uniscono 9 docenti (Carmine Ciofi, Raffaello Girlanda, Gaetano Saitta, Antonella Arena, Graziella Scandurra, Giuseppe Campobello, Salvatore Serrano, Gino Giusi e Giovanna Martino) che lamentano il silenzio formale dell’amministrazione universitaria sulla complessa vicenda. I docenti affermano come “senza che l’Università ne tragga vantaggio, si restringono gli spazi di fruibilità al diritto di studio, impedendo l’accesso alla formazione a coloro i quali economicamente non possono permettersi di traferirsi altrove e si rinuncia a risorse che si sarebbeero potute confluire a costo nullo nelle casse dell’Ateneo. E’ una scelta incomprensibile”.
Si attende una risposta ufficiale da parte del Rettore Navarra e/o dell’Ateneo in generale. Resta da capire quanto sia utile la chiusura di un corso così prestigioso. Mantenere un corso con pochi iscritti è davvero così dispendioso per l’Università? Sarebbe interessante avere un prospetto da parte dell’amministrazione che spieghi i vantaggi effettivi, soprattutto economici, che le casse dell’Ateneo riscontreranno. Intanto non lamentiamoci per la “fuga di cervelli”. Non ci stupiamo se molti laureati, dopo la laurea trieannale in Ingegneria, decidono di concludere gli studi al Politecnico di Torino. (SIMONE INTELISANO)

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it