MESSINA TURISTICA? SI, MA FINO A UN CERTO PUNTO

Messina turistica… quando non diventa scomodo. Parliamo tanto di naturale vocazione della città, crocevia di culture, transito obbligato, finestra sul mare dunque sul mondo, ma riusciamo a perderci in un bicchier d’acqua. Vorremmo forse convincerci di poter improvvisamente diventare gli abitanti sublimi di una sublime urbe senza cambiare niente, permanendo nella medesima situazione di sempre, semplicemente smussando qualche angolo, mascherando i difetti, nascondendo la polvere sotto il tappeto.

Niente di più insensato per una realtà che, ammesso che sia vero, desidera rilanciarsi. Gli occhi del turista sono come lenti di ingrandimento sul territorio e vetrine dello stesso presso i suoi connazionali. I giudizi finali non scaturiscono esclusivamente dalla cura e dalla bellezza del paese, ma sono frutto dello sposalizio tra quello che si vede e quello che si percepisce. Ad imprimersi nella mente e nel cuore del viaggiatore è l’esperienza complessiva. Seppure l’interesse per quello che si è visitato è reale, la soddisfazione emotiva è ciò che, in definitiva, spinge il turista a ritornare.

Da buoni siciliani tendiamo a difendere con ardore le nostre capacità di accoglienza, talvolta persino puntualizzando che il calore del popolo meridionale sia quasi unico e difficilmente rintracciabile al nord. Ai connazionali nordici, però, in quanto ad organizzazione, è il caso di dirlo, facciamo un baffo. Potremmo invece puntare sull’unione delle due cose per mirare a diventare il top.

Punto di domanda: perché questo non accade? All’affetto che sappiamo elargire è necessario affiancare un’adeguata pianificazione. Ragguaglia su questo il Presidente della IV Circoscrizione, Francesco Palano Quero, che sul proprio profilo facebook ha messo a disposizione degli esercenti il calendario degli approdi delle crociere al porto di Messina. L’azione di chi già si prodiga in tal senso, pianificando percorsi turistici anche diversificati e offrendo una presenza sul territorio, è senza dubbio un buon inizio ma non è tutto. È necessario che il centro cittadino si attivi.

“Per diventare imprenditori da semplici commercianti- scrive Palano Quero- ci vuole programmazione e pianificazione. Aprire i negozi all’ora di pranzo e la domenica è facile. Basta organizzarsi con turnazione e rimodulazione del giorno di chiusura”, magari in funzione degli attracchi. D’altra parte in molti centri urbani la politica di favore per il turista vige con successo e nella stessa Messina alcuni esercizi quotidianamente restano aperti. Per i croceristi, che evidentemente potrebbero configurarsi come la migliore categoria di acquirenti, passeggiare all’interno di un isola pedonale nuova, curata ma inerte è penalizzante, così come lo è  per l’economia del territorio che si preclude un’occasione di vendita ad un pubblico notoriamente ben disposto in tal senso.

In conclusione il quesito: meglio per noi darci da fare, o restare comodi ma a che prezzo?

(LAURA MANTI)

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