AREA METROPOLITANA: ACCORINTI “LA PIU’ GRANDE OPPORTUNITA’, NON DOBBIAMO AVERE PAURA”

Ventisette sindaci, sette assessori, un segretario generale, una presidente del consiglio comunale, un commissario straordinario della provincia regionale di una sponda, un delegato della presidenza dell’Area dello Stretto dell’altra; vari tra capigruppo consiliari, consiglieri comunali e di circoscrizione e presidenti di quartieri, tutti in un’unica aula, quella di Palazzo Zanca.

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L’aula consiliare gremita durante l’incontro tra i sindaci dell’Area Metropolitana

Stamattina si è tornati a discutere di Area Metropolitana di Messina. Il primo ad intervenire è stato il padrone di casa, Renato Accorinti, seduto tra la Presidente Emilia Barrile e il Commissario Filippo Romano. “Mi piace iniziare sempre rivolgendo un abbraccio ideale a chi è presente”, esordisce il primo cittadino; “questa volta è un abbraccio più grande del solito perché è pieno di speranza e ottimismo. Siamo davanti alla più grande opportunità per il futuro del nostro territorio”. Secondo l’amministratore “pensare in piccolo non ha senso: dobbiamo volare alto e avere contezza delle potenzialità dell’area”. Partire dalle diversità che contraddistinguono il nostro territorio e farne il reale punto di forza è perno di questa operazione tanto agognata ma altresì “complessa”, come puntualizza il commissario straordinario della Provincia Regionale. “Questo incontro iniziava ad essere urgente oltre che importante”, dichiara Romano il cui contributo durante l’incontro odierno è stato essenzialmente “tecnico”.

L’ospite di Palazzo dei Leoni ha riassunto in quasi 15 minuti di intervento gli steps che, fino ad oggi, i governi regionale e nazionale hanno compiuto, evidenziando i nonsense della normativa vigente e le lacune che impediscono, ad ora, di passare dalle parole ai fatti. “Oggi si tratta per lo più di un impegno che la Regione assume: come dire da domani mi metto a dieta”, commenta sarcastico. Spetta al viceprefetto della Procura di Messina chiarire le differenze tra liberi consorzi e città metropolitane sottolineando quanto sia diversa la condizione della nostra provincia (con la “p” minuscola) rispetto a quella di Catania e Palermo, entrambe città metropolitane nel cui perimetro rientrano comuni contigui a differenza della nostra che comprende la zona nebroidea, le Isole Eolie e diverse altre realtà al di fuori della conurbazione.

La nostra città è capofila ma a questo processo partecipiamo tutti da protagonisti, dal comune più grande al più piccolo”, interviene Barrile. “Per me è un onore essere qui a discutere di questo insieme a voi oggi”, prosegue la presidente democrat che, nel suo intervento, non manca di menzionare i proff. Limosani e Gambino “che ci hanno fornito un enorme supporto tecnico”. Di fatti, furono proprio gli input e le proposte dei due accademici a dare il via al dibattito in seno allo stesso consesso comunale durante un consiglio aperto organizzato qualche mese addietro, in occasione del quale presentarono le loro proposte relative al tema in questione.

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Il Sindaco Accorinti durante il suo intervento

Accorinti descrive a suo modo naif l’impatto che le bellezze del nostro territorio hanno sui visitatori, citando niente meno che Bob Dylan il quale, ammaliato dallo scenario di Taormina, la etichettò come “posto unico nel suo genere”.

In linea con le direttive comunitarie bisogna guardare ad obiettivi essenziali, diventare una Smart City basandosi su mobilità sostenibile, informazione “chiara e puntuale”; trasformare la nostra in una città accogliente prima di tutto, il che si traduce nella risoluzione dei problemi di edilizia, disagio abitativo, accoglienza interna ed esterna; ovviamente puntare sui trasporti e mobilità. Quest’ultimo è il nodo essenziale da sbrogliare a detta dei partecipanti al confronto. Migliorare i collegamenti verso la zona periferica e tra le aree metropolitane (di Catania e Reggio, in primis) “per cui serve adottare sistemi che siano condivisi”, chiarisce l’ass. Gaetano Cacciola intervenuto così come altri colleghi della giunta che si sono soffermati su progetti di social innovation e programmi energetici alternativi che evitino ogni forma di spreco e numerosi altri aspetti.

E’ ancora il Commissario Straordinario della Provincia a chiarire quali differenze intercorrono tra liberi consorzi e città metropolitane: i primi certamente meno equi verso i comuni piccoli -avendo questi meno rappresentanza comunale, la quale verrebbe poi chiamata ad eleggere il presidente del consorzio, a sua volta poi libero di scegliere in autonomia la propria giunta tra i sindaci dell’assise del nuovo ente- .

Le città metropolitane avrebbero altresì la possibilità di accedere direttamente al 15% dei fondi comunitari disponibili, il che tradotto vorrebbe significare la possibilità di bypassare la Regione, spesso colabrodo attraverso il quale i budget subiscono inspiegabili ridimensionamenti.

E questo accesso diretto riguarderebbe tanto Messina quanto Roccafiorita”, insomma dal più grande al più piccolo dei comuni del territorio, i quali avranno tempo fino ad ottobre per decidere se “entrare o uscire dall’Area”, specifica Romano. “E’ sufficiente una delibera votata da 2/3 del consiglio comunale”, a differenza dei singoli consorzi che, per essere legittimi, dovrebbero passare da un referendum. Il ruolo dei singoli comuni è essenziale proprio in questa fase in cui “vi garantisco che l’Ars non ha ancora fatto niente”, prosegue il Commissario Straordinario, il quale sollecita i sindaci presenti a sviluppare proposte in merito: “l’esperienza mi insegna che chi prima scrive ha più ragione e avrà comunque sempre un peso maggiore nelle decisioni”. In buona sostanza l’esortazione è di armarsi di buona volontà, avere un quadro quanto più chiaro possibile e dire la propria prima che diktat categorici provenienti dall’ “alto” impongano la direzione in cui avanzeranno le nostre realtà. “Non dobbiamo avere paura”, sorride Accorinti “noi siamo una comunità”. (@eleonora.urzì, foto di @LilloLoCascio)

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