ANCH’IO SONO AUTISTICO, PRIMO APPUNTAMENTO DOMENICA CON LA FATTORIA DIDATTICA

Il bambino autistico non è un individuo avulso dal mondo reale, desiderio di giocare ed interagire con il modo esterno sono attitudini innate che rappresentano un valido strumento attraverso il quale incidere positivamente sul suo corretto sviluppo psicofisico.

In quest’ottica trascorrere una giornata all’aperto e conoscere ed interagire con quel mondo animale, spesso troppo lontano dalla quotidianità, si trasformano in un’opportunità fondamentale non solo sotto un profilo squisitamente terapeutico.

Conf stampa autismo bambini autistici in  fattoria didattica (1)Tutti ingredienti che l’associazione Anch’io sono Autistico onlus ha deciso di mettere in campo domenica prossima, dalle 10 alle 17, nel corso del primo appuntamento dedicato ai bambini autistici ed alle loro famiglie.

“Vivere serenamente la quotidianità accanto ad un bambino autistico non è impossibile – spiega Stefano Di Meo presidente della onlus – è l’assenza di percorsi e di strutture adeguate a rendere complessa una condizione che, se affrontata correttamente, può portare ad un miglioramento oggettivo delle condizioni psico-fisiche dei soggetti autistici. L’associazione è nata con un duplice scopo: quello di garantire a ciascun bambino il diritto al gioco e quello di sostenere famiglie spesso impreparate e lasciate da sole ad affrontare le difficoltà legate all’esistenza di disturbi dello spettro autistico”.

Nella cornice della fattoria didattica di Bordonaro, unica struttura presente in città, affiancati da una specialista in disturbi dello spettro autistico, nel corso della giornata ci saranno spazi dedicati a momenti di socialità con conigli, furetti, mucche e caprette ospiti della fattoria, laboratori creativi ed un finale a sorpresa, dalle 15 alle 17, in piscina.

“Abbiamo deciso di mettere insieme per questo primo appuntamento due fattori terapeutici fondamentali: acqua ed animali. Una scelta non casuale – spiega Di Meo – perché entrambe le realtà sono in grado di far acquisire al bambino consapevolezza della propria individualità: nel primo caso interagendo con gli altri bambini nel secondo interagendo con creature che, proprio perché prive di sovrastrutture e condizionamenti spesso presenti negli uomini, sono in grado di affiancarsi perfettamente a terapie neuro-psico- comportamentali”. (@Emma_De Maria)

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