BILANCIO, DR: “MANCATA RISCOSSIONE DI 2 MILIONI DI TRIBUTI COMMERCIANTI. DELIBERA FERMA IN RAGIONERIA”

“C’è una delibera di riscossione relativa ai tributi di molti esercenti che si trova impantanata alla Ragioneria del Comune. Si tratta di una presa d’atto che la Giunta dovrebbe eseguire per poter incassare circa 2 milioni di euro in un anno”. Questa è la cifra che emerge dall’analisi del consigliere comunale dei Democratici Riformisti, Nino Carreri che questa mattina, nella sala Commissioni di palazzo Zanca, insieme al suo gruppo, ha organizzato un’assemblea di partito per tracciare le note dolenti del mancato bilancio. Eppure la voce tributi sarebbe un elemento importante per ripianare i debiti del Comune anche in base al famoso documento presentato mesi fa dal vicesindaco Guido Signorino e i suoi tecnici. Presenti all’incontro oltre alla capogruppo Elvira Amata, i due componenti della Commissione Bilancio, Carreri e Carlo Abbate, Nino Interdonato, Rita La Paglia e Santi Sorrenti. In rappresentanza dell’Ars, i parlamentari Beppe Picciolo e Marcello Greco che non le hanno mandate a dire ai “reggenti del Comune”.

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Il deputato Picciolo con i consiglieri Interdonato, Carreri e Amata

“Questo di oggi è il primo momento aperto alla città – esordisce la Amata,  – per fare presente all’Amministrazione che abbiamo cercato di professare una politica costruttiva, senza creare ostruzionismo. Ma i debiti fuori bilancio ammontano a 300 milioni di euro. Così, abbiamo bisogno di sapere come verranno spalmati nei prossimi 10 anni. Finora, non abbiamo avuto la possibilità di accedere al Consuntivo e al Piano di Riequilibrio, per cui potremmo anche scoprire delle grosse falle che ci spingerebbero a non votare i documenti fino al default”.
La questione delle attività commerciali che vogliono mettersi in regola e saldare quindi le proprie tasse con un sistema di rateizzazione è solo una delle tante occasioni perse dalla gestione Accorinti, secondo il gruppo Dr. Chi ha maturato debiti dai propri negozi accetta l’opzione di esporsi alla clientela stringendo un patto con il Comune e dilazionando i pagamenti. Spetterebbe a palazzo Zanca deliberare velocemente.
“Abbiamo dimostrato a gran voce – evidenzia Carreri – che, potenziando l’Ufficio Tributi, si riescono a recuperare cifre da capogiro. Solo che per effettuare questa operazione, l’Amministrazione ha preferito utilizzare i dipendenti della Feluca piuttosto che quelli del Patrimoni. In ogni modo, dopo 2 settimane di lavoro che hanno procurato un ricavo di 2 milioni di euro, gli impiegati sono stati spostati all’Amam che ha quote spesso inesigibili. La maggior parte delle somme non finirà sicuramente nelle mani degli ultimi. Basterebbe sedersi intorno ad un tavolo per battere cassa con la vendita degli immobili comunali e ridefinire i rapporti con lo Iacp. Poi, l’ufficio Urbanistica non sembra capace di sbrigare pratiche. Forse, è necessario intervenire anche in questo dipartimento. La strategia del turnover deve essere attuata sia tra i dirigenti che tra i funzionari che quindi vanno trasferiti. Anche la situazione dei Vigili urbani è precaria sia negli uffici sia in strada tra coloro che svolgono attività di repressione. Abbiamo notato tanti strafalcioni da parte di questa Amministrazione. Sotto gli occhi di tutti, l’assessore che portava il carbone a chi danneggiava l’ambiente e che adesso inaugura discariche. Anche la Befana è scappata da questa città”.

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Interdonato, Carreri, Amata e Abbate

“Il tema del bilancio è molto delicato – aggiunge Abbate – e si sottopone a varie leggi e a varie interpretazioni di esse. Noi vorremmo assicurato un principio di responsabilità che è molto bassa. Il Consiglio comunale non ha potuto incardinare la delibera del bilancio (composta da 1110 pagine). Il Consuntivo 2013 è sprovvisto dei debiti 2013. Le Aziende partecipate restano fuori da questi debiti. Invece, è scontato che le somme passive debbano essere pareggiate nel Piano di Riequilibrio. Questo a sua volta deve essere approvato dalla Commissione e dal Civico Consesso. Che garanzia avremo che questo possa avvenire? A questo proposito, l’Amministrazione municipale non ha presentato la dichiarazione di asseverazione che certifica le condizioni finanziarie di Messinambiente né tantomeno lo ha fatto la società. Uno stato di ambiguità che lascia in bilico un’intera comunità”.

La nota informativa a cui fa riferimento Abbate appare durante l’esercizio finanziario 2012 con il decreto legge 95/2012 e sancisce la verifica dei rapporti di debito e credito che intercorrono tra Comuni o Province con le proprie società partecipate. Gli Enti hanno infatti l’obbligo di formulare questi dettagli contabili e di esibirli con opportuni allegati al rendiconto della gestione.
“Il vero bilancio di questa città si vedrà con il Piano di Riequilibrio – sottolinea la Amata -. La criticità del 7 luglio sta arrivando. In questa data, la Corte dei Conti ha chiesto di mostrare l’andamento dei rapporti tra Comune e Società di rifiuti, trasporti ed altre. Qui, ci sarà la prova del 9 e si capirà se la gestione ha deluso le aspettative o uscirà dal cilindro un Piano di Riequilibrio che ci stupirà. Comunque, vadano gli eventi, la scadenza dei termini è superata e dobbiamo farci una ragione del fatto che non siamo riusciti a collaborare, a confrontarci con la Giunta dal mese di gennaio, malgrado le ripetute richieste da parte del nostro gruppo ma anche di altri”.(@MARCELLA RUGGERI)

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