STADIO SAN FILIPPO, PIETRO LO MONACO : “IO PRESO PER IL C…”. NON UN ADDIO MA UN INEQUIVOCABILE ULTIMATUM

Cinquantasei minuti di intervento: Pietro Lo Monaco ne ha per tutti ed è un fiume in piena. In conferenza stampa, indetta per chiarire la posizione del massimo dirigente, emerge un particolare rassicurante: per il momento non è un addio, ma un serio ultimatum, diramato davanti a tanti giornalisti ma soprattutto davanti a tanti tifosi, accorsi in sala stampa per ribadire il proprio sostegno e chiedere la testa del Sindaco Accorinti.

Pietro Lo Monaco non è un imprenditore, ne un uomo d’affari che ha interessi a Messina, non ha nessuno tornaconto a Messina e a Messina ci vive solamente, amandola da sempre – esordisce il patron- . […]Due anni fa era da pazzi prendere il Messina, una società piena di debiti. Solo per insediarci e tentare di sistemarlo abbiamo sborsato 120.000 euro. I campionati si vincono perché si hanno le balle e tanta competenza. Questa azienda muove qualcosa come 380 persone, in due anni è arrivata questa società a disputare un campionato fino a qualche anno fa impensabile.[…]Il Messina ha riconquistato la propria dignità sportiva, noi facciamo pallone, facciamo calcio, ed è impensabile farlo senza questa struttura, di proprietà purtroppo dell’amministrazione comunale, che necessità di tanti interventi. Sono due anni che abbiamo contatti con l’amministrazione sulla questione: ci è stato detto che avremmo recuperato tutti gli esborsi di manutenzione straordinaria che di norma avrebbe dovuto pagare il comune, abbiamo messo in piedi un accordo che avrebbe dovuto tutelare l’Acr Messina da richieste future.[…] Abbiamo chiesto di regolarizzare la struttura affinché la proprietà potesse usarla come di dovere, non c’è stata fornita alcuna risposta. Nove squadre di settore giovanile che devono allenarsi in un campo di due lire e mezzo, a Monforte, con tutto il rispetto per l’amministrazione di questo comune a cui siamo grati”.

Lo Monaco prosegue il suo intervento entrando nel dettaglio e manifestando, diciamo con un eufemismo, di sentirsi preso per i fondelli:

“Il sindaco in prima persona ci mette a disposizione l’area dei parcheggi a monte e quella a valle per poter costruire campi di allenamento con tanto di progetti già pronti da parte nostra. Dopo un anno scopriamo che queste aree non le possono dare più perché la strada a valle rappresenta un ostacolo. E allora chiediamo che questo intervento venga fatto, ma niente. Da mesi la strada è ancora li in quello stato. Speriamo che per l’inizio del campionato venga consegnata”.

Poi il nodo cruciale della questione:

“L’altro ieri la riunione con il sindaco, l’ingegnere De Cola e il dirigente De Francesco. Abbiamo sottoposto alla loro attenzione il problema dei fari, ma niente ancora una volta. Mancano 144 corpi illuminanti per un controvalore di 94.000 euro; manca anche la video sorveglianza, lo stadio è questo, ed è di proprietà del Comune. Poi la concessione: il Sindaco ci assicura il rinnovo annuale della convenzione, ma il giorno dopo leggo che dal 6 Luglio al 6 Agosto lo stadio viene concesso ad un’agenzia di Catania. […] E’ una leggerezza pazzesca, inaudita, concedere in un periodo cruciale come quello, uffici, manto erboso e tutto”.

C’è tempo anche per la replica alle dichiarazioni di Raffaele Manfredi rilasciate a MessinaOra, nei confronti del quale il massimo dirigente non ha certo parole dolci, definendolo (citando testualmente) il “valletto del signor Costa”:

“Io sono un uomo di numeri. Quello che leggo nei giornali, e cioè che la città avrebbe un ritorno economico  importante dai concerti è ridicolo e falso. I soldi non vanno a Messina, ma dritti nelle tasche degli organizzatori. Inoltre sento dire che questo Manfredi avrebbe salvato il Messina: non ha salvato nessuno, anzi, siamo attualmente in causa, perché questo signore pretende una manleva di 64.000 euro. E’ una persona in gamba, sa fare il suo mestiere, poverini Galletta e Aliotta quando sentono che questo signore è stato presidente del Messina”.

Non manca il riferimento ai supporter e le rassicurazioni sul benessere del Messina e sul suo futuro:

“Capisco la delusione della gente. Ma è impossibile pensare di continuare ad andare avanti in queste condizioni, in un campionato per il quale bisogna uscire soldi in ogni momento. Entro il 7 Luglio ci vogliono altri 170 mila euro. C’è tutta la buona volontà, ma se davanti hai un muro che non puoi abbattere…tuttavia il Messina è iscritto regolarmente e proseguirà la sua avventura, perché è una società sana con una squadra appetibile. Vogliamo evitare qualsiasi speculazione, e aspettando notizie dal sindaco, porteremo avanti la società come meglio possibile. Leggendo certi commenti mi sono emozionato per l’amore che avete dimostrato per questa squadra e vi invito a tenervela stretta”.

Infine, stuzzicato dai giornalisti presenti, le condizioni per risanare la frattura:

“Il sindaco deve rispetto prima di tutto, poi mettere a norma lo stadio, concedere le aree  e passare dalle chiacchiere ai fatti”.

I margini per ricucire lo strappo ci sono tutti. Adesso la palla, in questo gioco delle parti, passa ad Accorinti e tutta la sua giunta. Proprio il primo cittadino domani  chiarirà la propria posizione nella sua conferenza stampa, mentre il tifo organizzato si prepara ad invadere Palazzo Zanca per esigere rassicurazioni circa la concessione: in ballo il futuro dell’AcrMessina. (foto di Francesco Algeri)

@RobertoFazio

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