CENTRO AUTISMO POLICLINICO, FARAONE (PD) SPOSA PROGETTO: PORTERO’ RISULTATI AL MINISTERO

Fazioni opposte in politica possono trovarsi sotto lo stesso cielo di un interessante progetto di medicina. Così il Centro di Ricerca Clinica per l’Autismo e i disturbi del Neurosviluppo del Policlinico “G. Martino” può essere nato da un’idea dell’ex assessore alla Salute Massimo Russo ed essere sposato, tre anni dopo, dal deputato a Montecitorio in quota Partito Democratico, Davide Faraone. Questi, designato 8 mesi fa dal premier Renzi come responsabile nazionale di Welfare e Scuola del Pd, ha voluto fortemente, questa mattina, conoscere questa realtà scientifica collocata nel padiglione Ni dell’ospedale dedicato appunto all’infanzia. Il parlamentare tiene molto al potenziamento delle specialistiche legate ai bambini e, prima di visitare il Policlinico, ha fatto tappa a Nizza di Sicilia dove si trova un altro centro specializzato nei disturbi dell’autismo ma che abbraccia un’età diversa, partendo dall’adolescenza.

Questo contributo rientra nel suo tour delle strutture sanitarie che si occupano di disabilità ma anche nello spirito di chi ha mosso i suoi primi passi in politica parlando con i giovani del quartiere Zen a Palermo (sua città d’origine). Faraone è rimasto talmente colpito da rimanere e approfondire le modalità di analisi di questo centro fino al primo pomeriggio. Inoltre, si è portato via con sé il materiale video da poter mostrare a Roma: “Il Ministero deve sapere che ci sono importanti strutture in grado di realizzare diagnosi precoce. Gli ottimi risultati devono essere divulgati e finanziati”.

Il Centro si chiama “Pervasive Healthcare Center” (Phc) ed è coordinato per la parte clinica dall’Uoc di Neuropsichiatria infantile, l’Istituto di Fisiologia Clinica Cnr di Pisa con il gruppo di bioingegneria diretto dall’ingegnere Giovanni Pioggia e l’Irccs Fondazione Stella Maris del prof. Filippo Muratori.
Il progetto prende vita da “Prima pietra”, in onore della prima pietra posta nel 2011, che è stata la prima vera arma contro l’autismo. Il Cnr applica la tecnologia alla diagnosi precoce considerando che questa patologia se presa in tempo, può essere superata senza compromissioni nello sviluppo intellettivo e fisico.

Il progetto prende vita da “Prima pietra”, in onore della prima pietra posta nel 2011, che è stata la prima vera arma contro l’autismo. Il Cnr applica la tecnologia alla diagnosi precoce considerando che questa patologia, se presa in tempo, può essere superata senza compromissioni nello sviluppo intellettivo e fisico. L’intervento terapeutico appropriato si definisce Early Start Denver Model, Esdm) e ha lanciato Messina come capofila nel mondo ed ora in un network italiano.
I bimbi che con le loro famiglie si rivolgono a questa struttura possono effettuare lo screening precoce e vengono sottoposti ad una piattaforma informatica per verificare il proprio grado di interazione e risposta agli stimoli. Il pediatra somministra loro dei questionari che aiutano a classificare lo spettro di patologia. I piccoli pazienti reagiscono meglio nell’arco d’età tra i 18 e i 30 mesi e vengono trattati per tre anni con una terapia che si articola quattro volte a settimana per due ore al giorno. Quando i bambini escono dal reparto di assistenza autistica, dovrebbero proseguire la riabilitazione all’Asp con uno specifico protocollo.
La struttura è ormai dotata di ben quattro specialiste certificate dal sistema americano, diretto da Sally Roger ideatore del progetto. Ci sono cinque figure professionali di questi tipo di cui quattro gravitano e si sono formate a Messina (2 neuropsichiatre, 1 logopedista ed 1 psicologa). La quinta è a Pisa.
Gli interventi terapeutici sui piccini sono poco invasivi come delle fasce che si applicano al corpo per individuare segnali fisiologici del disturbo autismo. Lo sfarfallio delle mani, l’indole all’isolamento o la mancanza di percezione ai rumori, alle canzoni e altri suoni immagini sono sicuramente sintomi che già i genitori dovrebbero capire.
“L’autismo – riferisce Antonino Arnao, esperto di Epidemiologia e dati statistici dell’Ifc – colpisce ormai un bambino su 100. Possiamo ridurre questa percentuale solo con l’attenzione della famiglie a questo fenomeno. La piattaforma di teleriabilitazione si deve continuare anche a casa e testimonia un recupero eccezionale dei bimbi. Il progetto è partito anche a Palermo e in Basilicata (Matera). Non dimentichiamo il trattamento precoce che salva le vite anzi migliora la qualità della vita”.

Faraone ha ribadito che non solo si farà portavoce al Ministero del Welfare che rappresenta ma promuoverà la formazione di insegnanti specializzati nel trattamento dell’autismo nelle scuole per integrare sempre di più queste piccole solitudini.(@MARCELLA RUGGERI)

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