TENSIONE SUL CAVALCAVIA, ACCORINTI AFFRONTA TIR E LAVORATORI MESSINAMBIENTE. REAZIONE DEI CAMIONISTI – VIDEO

Mattinata calda in tutti i sensi sul cavalcavia che collega il molo Norimberga alla via La Farina, a Messina. Inizialmente, il sindaco, Renato Accorinti, insieme agli assessori della sua Giunta, discute animatamente con i camionisti che chiedono spiegazioni al blocco rigenerato dalla determina anti tir sottoscritta ieri dal segretario generale di palazzo Zanca, Antonio Le Donne.

Poi è il turno dei lavoratori di MessinAmbiente i quali, dopo essersi presentati in 150 in Comune e non aver trovato gli amministratori, hanno virato sul cavalcavia. Il sindaco li ha tranquillizzati circa la mancata corresponsione della quattordicesima lamentata in primis da Clara Crocè, segretario provinciale della Fp Cgil.

Poco prima di mezzogiorno, il tentativo di forzare il blocco da parte degli autotrasportatori, arginato prima dai cittadini accorsi sul posto a dare manforte al primo cittadino e poi dalle forze dell’ordine.

CRONACA DELLA GIORNATA. TRASPORTATORI: SINDACO DICA A CROCETTA DI COSTRUIRE AUTOSTRADA DEL MARE

accorinti con terzultimo tir mattina 25 luglio_messinaoraBuona la quinta per l’Amministrazione comunale perché siamo al quinto giorno da quando è scattata l’ordinanza anti tir ovvero dal 21 luglio. Ma, in realtà, è il quarto in cui si procede al blocco dei mezzi gommati di stazza superiore alle 7,5 tonnellate sul Cavalcavia ed è anche il primo giorno del nuovo provvedimento riformulato ieri dal sindaco Renato Accorinti e dalla Giunta, a prova di clamorose contestazioni. Quello che compare nella foto è il terzultimo dei 45 camion, sceso dalla Cartour e verbalizzato dalla Polizia Municipale questa mattina, lungo il rettilineo di San Raineri. Certo, oggi, è sopraggiunto anche il leader catanese della categoria camionisti, Richichi per ostacolare la missione del Primo Cittadino ma ha trovato una parete di gomma in cui rimbalza la non ragionevolezza e l’arroganza. Chi di loro, ancora a bordo del proprio mezzo riesce a fidarsi del Sindaco, si lascia andare a commenti fuori campo anche con noi.

“Accorinti non deve fermare noi e danneggiare la nostra attività – si infervorano i conducenti -. Deve rivolgersi al Governatore Crocetta e farsi finanziare l’Autostrada del mare. Quella è l’unica alternativa. Che fine hanno fatto gli stanziamenti promessi? Solo l’apertura totale del Porto a Tremestieri non è sufficiente anche perché il primo molo continuerà ad insabbiarsi. Se il secondo è costruito come l‘altro che l’ha preceduto, la storia si ripeterà”.
Diversi esponenti del comparto non sono “nemici” dell’ordinanza: un esempio lampante è l’adesione della Fai (Federazione Autotrasportatori Italiani) che ha già diffuso una nota in cui si schiera con il management municipale ma “a patto che i lavoratori possano consegnare la merce nelle ore diurne, nelle zone limitrofe a quelle sottoposte al divieto dell’ordinanza”. A testimoniare la vicinanza al Sindaco e il tentativo di instaurare un dialogo è Piero Muscarà, delegato del presidente regionale Fai, Giovanni Agrillo. La Fai sostiene che non si può fare confusione tra attraversamento sullo Stretto e Autostrada del Mare. Il Ministero dei Trasporti sborsa 20 milioni l’anno alle Regioni per realizzare infrastrutture che servono proprio agli autotrasportatori. Il Governo siciliano non ha mai usufruito di questi fondi. Eppure l’ex assessore regionale al ramo, Nino Bartolotta si era conciliato con la Giunta Crocetta per spendere le somme, accumulate dal 2002, per  la via Don Blasco. Ancora tutto tace.

La mobilitazione popolare è stata oggi più sentita, nei limiti di una protesta che si svolge nelle ore diurne. A pigiare l’acceleratore sul profilo delle recriminazioni e anche di suggerimenti verso Accorinti sono stati gli autotrasportatori che, nelle prime battute dello stop, hanno provato ad imporsi suonando i clacson a più non posso e cercando di disporsi in doppia fila piuttosto che una o di superare i colleghi “più rispettosi” o di aizzare polemiche con i partecipanti. In seconda battuta, hanno pazientato lamentando la solita preoccupazione di ritardare le consegne, regolamentate da altri padroni (le aziende per cui prestano servizio) che “non sono quelli dello Stretto di Messina”.

I camionisti raccontano: “Prendiamo multe salatissime da parte dei nostri datori di lavoro per ogni ritardo e in base alla quantità di carico che diventa avariato durante i tempi di attesa. Per evitare o recuperare questi ritardi, siamo costretti a correre ricevendo altre sanzioni che riguardano il codice della strada per esempio, per superamento dei limiti di velocità. In questi casi, si arriva anche a cifre da 1000 euro con riduzione dei punti dalla patente. Il nostro lavoro è sempre un rischio e deve essere comunque rispettato”. Oggi, c’è stato l’episodio di un conducente di Caserta che trasportava surgelati e a cui non è stata data la priorità di transito. In effetti, l’ordinanza non contempla la deroga ai prodotti deperibili ma il lavoratore ha esposto alla pattuglia dei vigili urbani la bolla che descriveva la sua merce. Evidentemente, non è bastato. Così sono volate le proteste: “Prendetevela con il Governo – grida – che non ha risolto nulla. Io devo consegnare a dieci ditte: pasticcerie e supermercati. Il commercio non può mettersi in pausa”.

Da ricordare che questi autotrasportatori utilizzano il traghetto del gruppo Franza proprio per risparmiarsi il tragitto notturno sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria e per ricaricare sia energie personali sia per esempio le celle frigorifere (con corrente elettrica della nave) per chi ha un carico deteriorabile. Per loro, imbarcarsi il pomeriggio per consegnare i loro articoli nelle ore notturne “non è un compromesso accettabile – dicono – perché è fuori dalle leggi di mercato”. Insistono che “40 camion al giorno d’estate sono sopportabili nel traffico cittadino, a confronto dei 260 caricati tra autunno e inverno, durante la produzione delle arance”. (@MARCELLA RUGGERI)

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