CASA SERENA, MANTINEO: “CHIEDO ULTIMI SACRIFICI”. GLI OPERATORI: “ANCORA?”. RICOLLOCATI SOLO 37

Il Comune non proroga più i Servizi Sociali a Casa Serena. Dei 60 operatori impiegati per interventi socio-assistenziali solo 37 saranno ricollocati dal 1° agosto. Questo dovrebbe risultare dalla nota inviata dal dirigente Bruno a 40 di loro. A questo punto, per i restanti non si hanno certezze. Nel corso dei mesi di vertenza, l’assessore ai Servizi Sociali Nino Mantineo ha detto che tutti i 60 lavoratori sarebbero stati assunti, grazie anche alla stipula di un protocollo d’intesa. I fatti smentiscono le dichiarazioni da parte di Palazzo Zanca. A sostenere le parti dipendenti di Casa Serena oggi ci sono stati la segretaria provinciale Or.S.A. Francesca Fusco e gli Rsa di Cgil, Uil e Or.S.A., rispettivamente Giovanni Andronaco, Pippo Stella e Tommaso Giannetto

L’assessore Mantineo che, secondo i sindacalisti, ha fatto penare tutto l’organico della struttura di Montepiselli ha dato appuntamento, a domani alle 10, per discutere di altri possibili piani di assorbimento.

“Esiste una clausola sociale all’interno del bilancio comunale – dicono Cgil, Uil e Or.S.A.– che potrebbe essere utilizzata in favore degli altri 11 operatori. Questa postilla permetterebbe di reinserire i lavoratori in altri servizi, se solo non diventassero disoccupati il cui status invece verrebbe in automatico acquisito dal 1° agosto. Una beffa per gli undici tagliati fuori dall’elenco. La clausola rappresenta un atteggiamento discriminatorio delle leggi vigenti”.

“Si potrebbe attivare il segretariato sociale o un centro diurno per anziani –ribadiscono -. Prospettiamo come soluzione di spostare i dipendenti gradualmente. Prima i 37. Che vengano espletati i bandi e che si spostino le altre 11 unità (9 infermieri e 2 amministrativi). 12 restano comunque esclusi perché manca un bando apposito. Facciamoli rimanere in attività a Casa Serena. Non si può compiere una macelleria sociale”.
“Gli operatori di questo comparto devono occuparsi di famiglie monoreddito – concludono gli esponenti di categoria -. Lo spostamento per step può tamponare l’irreparabile. Si può riavviare qualche servizio. Nel frattempo, la Cooperativa Azione Sociale dovrebbe provvedere al regolare versamento degli arretrati, visto che è indietro con i pagamenti di 4 mensilità e di ben 2 anni per il Tfr. Il Comune ha assecondato la Cooperativa che ha messo part-time i lavoratori. Bisogna ripristinare le condizioni opportune per tutti. (@MARCELLA RUGGERI)

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