TASI NEL MIRINO DEL CSA, FOTIA: “COMUNE VUOLE AUMENTARE IL NUMERO DEI PRECARI”

Pietro Fotia, coordinatore provinciale del Csa Regioni Autonomie Locali, si dice “basito” nel visionare la proposta di deliberazione 591 dello scorso 15 luglio, varata dalla Giunta di palazzo Zanca in merito alle aliquote Tasi per il 2014. Fotia, nella sua nota rivolta all’amministrazione del Comune di Messina, fa riferimento all’allegato – il documento è attualmente in discussione in commissione Bilancio – che contempla la destinazione del gettito Tasi alla copertura(anche parziale) di servizi indivisibili comunali per un ammontare di 8.800.000 euro.

“La prima impressione che si rileva – scrive -è lo scostamento dalle voci approvate, da quelle in uso nella stragrande maggioranza dei comuni italiani e da quanto la rivista Il Fisco, il più autorevole organo di informazione in Italia nel campo dei tributi, indica come servizi indivisibili. Considerata la poca trasparenza con cui opera l’amministrazione attiva dell’ente, si rende opportuno chiedere alcune spiegazioni sull’utilizzo di alcune somme: perché utilizzare solo 150.000 euro per la ‘manutenzione delle griglie di scolo delle acque piovane’, che sono la causa principale dell’allagamento della città in ogni dove alla prima pioggia, anche di breve durata ed intensità? Di contro, perché utilizzare 1.000.000 euro per ‘potenziamento informatizzazione servizi al pubblico dell’ente’ (Urp, decentramento, ecc)? Non sono sufficienti i dipendenti comunali? Non ha il comune un numero adeguato di attrezzature informatiche?”.

Secondo Fotia, “lo scopo, non tanto velato, per l’utilizzo di quelle somme, è quello di creare una Newco, affinché aumenti il numero dei precari, invece di risolvere i problemi attuali, quali: stabilizzazione dei dipendenti con contratto a termine, spettanze arretrate del personale delle partecipate, pagamento dei debiti, finanziamento dei bandi sociali per non far perdere il posto di lavoro ai dipendenti di casa Serena e posti letto per gli anziani di Messina”.

“Se lo scopo fosse quello sopra descritto – conclude – perché non ne informa le organizzazioni sindacali ed i consiglieri comunali? Sicuramente per discuterne dopo l’approvazione, pur specificando ‘che non cambieranno idea’”.

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