LIPARI: IL CANE GIGI SI CHIAMA PROVOLINO E HA UN PADRONE, MA IL TEMA DELL’ ABBANDONO NON E’ UN ABBAGLIO

La notizia del Cane Gigi abbandonato sulla spiaggia di Canneto, lanciata da Rainews e ripresa anche da noi, ha fatto in pochi giorni il giro del web indignando l’opinione pubblica e stimolando la riflessione sul problema dell’abbandono. Ma, grazie anche al contributo dei nostri attenti lettori, abbiamo appurato che il povero randagio balzato agli onori della cronaca è in realtà un affabile setter di nome Provolino che di tanto in tanto gira libero per l’isola.

Con un padrone e una casa, Provolino resta comunque amato dagli isolani che lo descrivono come un cane tranquillo e giocherellone, socievole e affettuoso. Benché il padrone sia stato per qualche tempo assente, a Provolino non sono venute meno le cure familiari.

Nonostante si sia rivelata una bufala, questa storia ha tirato in ballo uno dei temi più caldi della stagione estiva, quello dell’abbandono degli animali. Le campagne di sensibilizzazione, lanciate ogni anno soprattutto ad inizio stagione, non accennano a fermare coloro che non possiedono una certa sensibilità innata. L’abbandono costituisce reato, ma nemmeno la minaccia dell’arresto o del pagamento di un’ammenda funge da deterrente.

Secondo LifeGate sarebbero circa 150.000 i cani abbandonati ogni anno in Italia, con picchi tra giugno e agosto. Si registra che in questo periodo gli abbandoni arrivino a toccare il numero di 60.000. Di pari passo si osserva che diminuiscono gli abbandoni in autostrada e crescono quelli davanti ai canili, nei centri cittadini o in prossimità di luoghi di villeggiatura.

Se la storia del cane Gigi ci ha consentito di spendere un attimo del nostro tempo a riflettere su questa tematica, nonostante tutto possiamo riconoscerle una certa utilità. (L.M.)

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