SERVIZIO 118 A PEZZI, CGIL: MEZZI E CENTRALINO ANTIQUATI, AUTISTI COSTRETTI AD ANTICIPARE LE SPESE”

Servizio 118 nella bufera: mezzi antiquati, difficoltà per l’utenza nel contattare il centralino, ritardi inaccettabili nel raggiungimento dei pazienti da soccorrere, personale delle ambulanze costretto ad anticipare le spese nei servizi extraregionali. Sono queste le principali mancanze che la Fp Cgil imputa ai gestori del servizio.

Particolarmente dura una nota rivolta ai direttori generali del Policlinico universitario di Messina e della Seus in merito alle criticità cui devono far quotidianamente fronte i dipendenti Seus impegnati nella gestione dei servizi interni al Gaetano Martino. Il sindacato, come in altre occasioni, si sofferma sulla “vetustà dei mezzi di trasporto utilizzati e della loro scarsa (inesistente?) manutenzione, per non parlare della carenza di barelle”. “Condizione questa – si legge in un comunicato del responsabile aziendale per la provincia di Messina Seus 118, Nicola Sciarrone, e della segretaria generale della Fp Cgil, Clara Crocè – che determina un prolungamento dei tempi per l’espletamento del servizio con conseguenti, gravi ritardi che si ripercuotono a catena su tutti gli altri servizi da espletare durante il corso della giornata”. Foto archivio luoghi Policlinico universitario Gaetano Martino (1)

Deficitari pure i locali, malgrado gli impegni assunti ormai anni fa dalla direzione del Policlinico. Finita nel nulla soprattutto la richiesta di ambienti al piano terra, per consentire la sosta nelle immediate vicinanze di tutti i mezzi: “Il personale si trova ancora a sostare in garage riadatti, con il relativo traffico veicolare sovrastante. Gli allestimenti interni sono quasi inesistenti così come i sistemi di riscaldamento e ventilazione e con l’impianto elettrico che presenta fili volanti e pericolosi”.

La Fp Cgil chiede un incontro urgente alle direzioni di Policlinico e Seus e, nelle more, una copia della convenzione in atto vigente, oltre al report degli interventi mensili a partire dal mese di luglio 2013 a tutt’oggi. Si chiede, infine, di “provvedere con anticipo nel caso in cui vengono richiesti servizi extra regionali per evitare quanto successo sinora, con gli equipaggi che hanno dovuto anticipare il costo del traghettamento, e in un caso (con il mezzo comandato in servizio a trasportare il paziente in Emilia Romagna) anche quelli per il carburante, essendo la card in dotazione non abilitata al rifornimento per importi maggiori di 150 euro al giorno”.

Clara Crocè
Clara Crocè

Destinatario della corrispondenza della Fp Cgil anche il direttore della centrale operativa del 118, oltre al solito direttore generale della Seus, per denunciare le difficoltà dei cittadini nell’effettuare le chiamate al 118. Disservizio che pregiudica la tempestività e, talvolta, la sopravvivenza dei pazienti.

Determinanti pare sia la vecchia rete analogica che non consente all’operatore di rilevare il numero telefonico del chiamante e quindi di rintracciarlo. Per la Fp Cgil è ormai improcrastinabile l’aggiornamento dei software di gestione delle chiamate, propedeutico al passaggio al sistema di fonia digitale: “A causa sicuramente anche dell’elevato numero di chiamate durante la stagione estiva, anche se il cittadino dovesse riuscire a prendere la linea, sarebbe costretto a un attesa che in certe situazioni può sembrare infinita, 1 minuto e mezzo o addirittura 2, con una voce che invita ad attendere la risposta del primo operatore disponibile”.

“Ad aggravare questa situazione- continuano Crocè e Sciarrone- contribuiscono le comunicazioni di servizio dei soccorritori che si trovano a dover utilizzare gli stessi canali (numero verde 118) sia per comunicare con gli operatori di centrale per necessità legate all’espletamento del soccorso (a volte anche solo per comunicare la posizione quando le comunicazioni radio non sono possibili), che per la chiusura delle schede di intervento a soccorso completato”.

Il fatto che la centrale operativa 118 di Messina sia l’unica in Sicilia a non avere più personale Seus, cui in passato erano affidate in maniera dedicata le comunicazioni radio, “aggrava ulteriormente questo stato di cose, in quanto tutto il traffico in entrata e in uscita, sia radio che telefonico, deve essere smistato dagli infermieri professionali in servizio. Nel nuovo Piano Industriale recentemente approvato anche dall’assemblea dei soci – concludono i sindacalisti – Seus prevede l’utilizzo di 12 unità come operatori tecnici di centrale; un immediata attuazione di questa misura contribuirebbe a alleggerire il carico di lavoro degli operatori di centrale e quindi di conseguenza dei tempi di attesa per poter entrare in contatto con la centrale operativa, soprattutto per l’utenza esterna”.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it